Con il nome di gas di petrolio liquefatti (GPL) vengono indicati i gas liquefacibili che si ottengono dalla distillazione del petrolio greggio, dal frazionamento del gas naturale, (nel quale sono spesso contenuti) e da lavorazioni di impianti petrolchimici. Alla temperatura ambiente ed alla pressione atmosferica si presentano sotto forma di gas. Mediante operazioni di compressione e raffreddamento si ottiene la loro condensazione in modo da poterli immagazzinare, e trasportare allo stato liquido in recipienti a pressione; (ottenendo in tal modo la possibilità di ridurre in un piccolo volume fase liquida) grandi quantità di gas. Il GPL è posto in commercio con i nomi di: Propano Commerciale (Miscela C, secondo la classificazione ADR) Miscele Commerciali (Miscele A1, B1, B2, 6) Butano Commerciale (Miscele A, Ao1, Ao2, Ao) . Il prodotto normalmente impiegato per il rifornimento dei piccoli serbatoi è il Propano Commerciale ovvero miscela “C” Il Propano Commerciale può essere accompagnato da propilene, butilene, butano ed etilene. La presenza delle olefine è legata al ciclo di lavorazione in raffineria dove è trattato il petrolio grezzo: per tale motivo in alcuni GPL il contenuto delle olefine può essere rilevante in altri il valore può essere limitato a frazioni “inconsistenti” pari ad un valore dal 5 al 10%, in altri invece non supera la soglia del 2% e questo conferisce al GPL straordinarie caratteristiche di ”purezza” questi ultimi sono usati per particolari processi industriali (produzione di atmosfere controllate) mentre tutti gli altri possono essere impiegati per i normali processi di combustione. La Miscela Commerciale è una miscela complessiva di idrocarburi ottenuta dalla combinazione per la maggior parte (circa M 70%) di norma! butano ed isobutano e con una quantità di propano pari, mediamente al 30%. Questa miscela, opportunamente odorizzata e denaturate, viene venduta come combustibile domestico in bombole. Odorizzazione II Gpl essendo privo di odore caratteristico viene “odorizzato” mediante opportune sostanze per renderne avvertibile la presenza in caso di perdita (Legge 6 dicembre 1971 n° 1083 – Norma UNI CIG 7133-72); tali norme prevedono che l’odorizzazione del GPL sia tale che lo stesso sia rilevabile all’olfatto con con-centrazioni in aria pari ad 1/5 del limite inferiore di infiammabilità; quindi con ampio margine di sicurezza prima che, per eventuali rilasci, si creino condizioni di pericolosità o infiammabilità. L’odorizzazione viene eseguita miscelando i GPL con una sostanza a base di Mercaptani. Denaturazione Essendo inoltre incolore il GPL impiegato come combustibile domestico viene denaturato ai fini fiscali con una particolare sostanza denominata “Marcante” per distinguerlo da quello utilizzato per autotrazione (Decreto Ministero Finanze del 21 Marzo 1966 e successivi) in quanto ha una imposta di fabbricazione più bassa. La composizione: 74% in peso di acetilacetone 24% in peso di isobutanolo 2% in peso di trietanolammina Tale composto va aggiunto al GPL nella misura di 4 grammi ogni 100 kg. La miscela di GPL, non denaturata (in gergo viene denominata “bianco”) e viene venduta come autotrazione per alimentare motori a scoppio. La presenza di tale sostanza è rilevabile portando a contatto il GPL gassoso con un battutolo di cotone imbevuto di acido acetico ed anilina; quest’ultimo dovrà assumere una colorazione rossa. Il propano ed il butano sono i principali componenti dei GPL ma in ogni paese sono usati differenti rapporti di miscelazione che riflettono i prezzi, le strutture di produzione e le condizioni climatiche dei mercati locali. Senza dubbio differenti miscele di GPL hanno differenti caratteristiche fisiche e chimiche, che sebbene minime possono implicare un differente comportamento nell’uso. Il GPL è un gas che, grazie alla sua tensione di vapore può essere stoccato in forma liquida a relative “basse pressioni” alla temperatura ambiente; una grande quantità di energia contenibile in poco spazio consente di alimentare, con sistemi distributivi più appropriati, qualsiasi utenza con ottima autonomia. La caratteristica del GPL di essere immagazzinato sotto forma liquida con grande facilità ed essere al tempo stesso vaporizzato con semplici apparecchiature lo rende un combustibile gassoso unico per la sua versatilità, economicità delle apparecchiature e sicurezza di utilizzo.
GPL (Gas Di Petrolio Liquefatto)
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Il GPL è un prodotto che ha la proprietà di essere gassoso alla pressione atmosferica e liquefare a temperature ambiente sotto pressione.
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Questo consente facilità di trasporto e semplicità di collocazione ed utilizzo. |
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Caratteristiche fisiche termodinamiche
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CARATTERISTICHE
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Propano Commerciale
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Formula chimica |
Stato fisico alle cond. amb. (760mmHg. pressione atm.15°C, |
temperatura ambiente) |
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Massa Volumica Media: |
allo stato liquido a 15 °C |
allo stato gassoso a 15 °C e 1013 mbar |
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.
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0,51 Kg / dm 3 |
1,87 Kg / m 3 |
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Densità in rapporto all’aria |
1,54 |
Temperatura di Ebollizione a pressione atmosferica |
-42,1 °C |
Pressione di Vapore Relativa: |
a +5 °C |
a +15 °C |
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.
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0,52 MPa (5,2 bar) |
0,75 MPa (7,5 bar) |
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Calore Latente di Vaporizzazione a: |
a+15°C |
per Kg. |
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.
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356 KJ 0 98,8 Wh |
(85 Cal) |
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Potere Calorifico Superiore: |
per Kg |
per m 3 a +15 °C e 1013 mbar |
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.
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13,8 kWh (11.987 K.cal.) |
24,9 kWh (23.900 K.cal.) |
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Potere Calorifico Inferiore: |
a Kg |
a m 3 |
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. |
12,78 kWh(11.000K.cal.) |
23,70 kWh(21.954K.cal.) |
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Limite di infiammabilità nell’aria: |
Inferiore |
Superiore |
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Temperatura di autoaccensione nell’aria: |
(Miscela corrispondente ad una combustione completa) |
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Velocità di propagazione della fiamma: |
in cm/sec. |
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Temperatura massima della fiamma nell’aria |
19-20 °C |
Litri di Gas a pressione atmosferica e 15 °C: |
Da 1 lt di liquido si ottengono circa |
Da 1 Kg di liquido si ottengono circa |
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Un Prodotto che vince qualsiasi confronto
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Aria necessaria alla combustione di alcuni gas
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Gas/Vapori |
Formula |
O2 (1) m 3 /m 3 |
N2 (2) m 3 |
Aria(3)Teorica O2+N2 |
METANO |
CH4 |
2 |
7,5 |
9,5 |
PROPANO |
C3H8 |
5 |
18,8 |
13,8 |
BUTANO |
C4H10 |
6,5 |
24,4 |
30,9 |
IDROGENO |
H2 |
0,5 |
1,9 |
2,4 |
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(1) m3 di O2 necessari alla combustione teorica totale di 1 m3 di gas. |
(2) m3 di N2 associate all’O2 necessario alla combustione teorica di 1 m3 di gas; nell’aria per ogni m3 di ossigeno sono associati 3,762 m3 di azoto. |
(3) m3 di aria necessari alla combustione teorica di 1 m3 di gas. |
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