«Mobilitazione generale dei Vigili del fuoco, uomini e mezzi dalla regione Lazio e da altre regioni». Lo ha detto Bruno Frattasi, capo del dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, nella conferenza stampa servita a fare un primo punto in una pausa del Comitato operativo della protezione civile riunito dalle 4 a Roma.
«È difficile arrivare in certi centri, a causa delle macerie che ostruiscono le vie d’accesso – ha spiegato Frattasi – e problemi li abbiamo anche con i collegamenti radio e satellitari, per la scarsa ricezione delle zone. Tutto ciò che era necessario fare è stato fatto e a breve avremo un report fotografico dall’alto dell’area più colpita, quella di Amatrice, grazie a un nostro mezzo alzatosi in volo da Bologna».
La forte scossa che si è verificata stanotte alle 3.36, e quelle che sono seguite nelle ore successive, è stata infatti monitorata dalComitato Operativo per il coordinamento della risposta emergenziale del Dipartimento della Protezione civile. Nel frattempo, è stato firmato il decreto del Presidente del Consiglio che consente al capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, di assicurare l’organizzazione dei servizi di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi sismici, e anche l’adozione degli interventi provvisionali strettamente necessari.
I maggiori effetti, con crolli, persone sotto le macerie e ingenti danni, risultano si sono registrati ad Amatrice e ad Accumuli, nel reatino, ma anche i territori di Marche, in particolare nel comune di Arquata del Tronto, e Umbria risultano coinvolti.
Sono attivi i seguenti numeri verdi della Protezione civile:
- contact center nazionale: 800 840 840;
- sala operativa della protezione civile Lazio: 803 555
I Vigili del fuoco sono già al lavoro con squadre ordinarie e squadre di specialisti tra le quali anche unità cinofile con cani addestrati nella ricerca di persone tra le macerie. Sono, inoltre, impegnate squadre specializzate nel “movimento terra”, attività indispensabile per superare i blocchi stradali causati dalla caduta di massi e detriti. Sulle aree maggiormente colpite sono in volo cinque elicotteri, alcuni dei quali impegnati, anche, nel trasporto di feriti.
• I morti accertati sono 38 ma stime non ufficiali parlano già di oltre 60 vittime. È il bilancio del terremoto che martedì notte ha devastato i comuni di Amatrice e Accumoli (in provincia di Rieti) e Arquata del Tronto (in provincia di Ascoli Piceno). I dati sono stati diffusi dalla Protezione civile alle 12.00. Un nuovo bilancio ufficiale è atteso in serata.
• La stima – non ufficiale – diffusa dall’Ansa, parla di 63 morti. Almeno 35 persone hanno perso la vita ad Amatrice, 11 i morti ad Accumoli, 17 sono le vittime portate nell’ospedale di Ascoli Piceno. Fra di loro, oltre alle persone morte ad Arquata e Pescara del Tronto, ci sarebbe anche una bimba di Amatrice estratta viva dalle macerie ma deceduta in ospedale.
• La scossa più violenta è stata di magnitudo 6,0 e si è verificata alle 3,36 con epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e Amatrice (Rieti) e profondità a 4 km. Altre violente scosse sono state registrate alle 4.32 (magnitudo 5.4, epicentro Norcia) e alle 4.33 (mag. 5.1, epicentro Accumoli). Oltre 50 finora le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore. È il terremoto più grave dopo quello dell’Aquila del 2009.