Il 05 settembre scorso, presso la Camera ed il Senato della Repubblica, si sono tenute le audizioni sull’Atto di Governo n.36; tutte le organizzazioni sindacali del C.N.VV.F., le Associazioni, in rappresentanza del personale operativo e amministrativo del Corpo hanno avuto modo di esprimere il proprio giudizio.
FEDERAZIONE NAZIONALE SICUREZZA
Egregi Onorevoli,
I Vigili del Fuoco sono l’Istituzione più amata dai cittadini grazie alla grande professionalità, al
coraggio e l’umanità messi al servizio dei cittadini e dimostrata sia nella quotidianità del servizio
ordinario sia in caso di eventi calamitosi di carattere eccezionale e sono indiscutibilmente la parte sana
del Paese di cui andare fieri nel mondo.
Il CNVVF necessita tuttavia di investimenti finanziari sia sul personale che sul servizio:
1 ) al personale operativo del CNVVF è necessario garantire lo stesso trattamento retributivo e
previdenziale previsto per il personale dei Corpi di Polizia.
2) si debbono prevedere assunzioni straordinarie di almeno 5000 unità di Vigili del Fuoco.
Al fine di assumere rapidamente il personale operativo si può esaurire la graduatoria degli idonei
vigente del concorso pubblico a 814 posti del 2008, utilizzare la graduatoria del concorso appena
ultimato relativo a 250 posti da VF e stabilizzare i “precari” volontari VF.
3) si deve prevedere l’acquisto di mezzi speciali e autoscale, autopompe serbatoi, autobotti e mezzi
specifici per l’attività antincendio boschiva per garantire in ogni struttura territoriale anche decentrata
i mezzi sufficienti per garantire il servizio alla collettività.
Riguardo lo specifico ordinamento del CNVVF è ormai arrivato il tempo di unificare la funzione di
Capo dipartimento con quella di Capo del CNVVF e affidare tale unica funzione ad un dirigente
generale del CNVVF anche perché il Dipartimento stesso è costituito prevalentemente dal personale
del CNVVF.
Per quanto riferito all’ordinamento delle carriere del Corpo è necessario aumentare il numero dei Capi
Squadra figura chiave nell’attività del soccorso di almeno 1000 unità così come è importante
aumentare dello stesso numero di 1000 unità gli Ispettori Antincendio e prevedere un apposito
concorso straordinario riservato ai Vigili del fuoco ai Capi squadra ed ai Capi reparto.
In questo modo si realizza un concreto sviluppo di carriera al personale più esposto al rischio dal punto
di vista operativo.
Riteniamo necessario venga ripristinata, nel testo in discussione, la qualifica di Capo Reparto Esperto
da assegnare come attualmente previsto ai Capi Reparto con 5 anni di anzianità nel ruolo di CR.
Inoltre, deve essere definito nel testo che i Vigili Coordinatori con 15 anni di servizio possano
transitare automaticamente nel ruolo dei Capi Squadra.
Realizzare il ruolo direttivo speciale anche ad esaurimento dando dignità a tale nuovo ruolo anche
superando così il nuovo ruolo dei direttivi aggiunti.
Inquadrare nel nuovo ruolo direttivo speciale il personale appartenente all’ex carriera degli Ispettori e
dei Sostituti Direttori Antincendio a “pettine” nelle qualifiche dei direttivi ordinari a prescindere dal
titolo della laurea come peraltro già avvenuto nel passato nei Corpi di polizia. Segnaliamo a tal
proposito, che il personale interessato al nuovo inquadramento, anche se non in possesso del titolo
della laurea, svolge da decenni alte funzioni direttive in settori nevralgici dell’attività di soccorso e
della prevenzione incendi. Prevedere che il personale inquadrato nel ruolo direttivo speciale in
possesso della laurea specialistica possa transitare in mobilità orizzontale nel ruolo direttivo ordinario.
A tal riguardo riteniamo utile ricordare come attraverso il D. L.vo n.334/2000 e il D. L.vo n.201/2001
il Comparto Sicurezza abbia istituito il similare “ruolo direttivo speciale” riservato al personale degli
Ispettori delle Forze dell’Ordine, senza richiedere il requisito del titolo di laurea.
Per tali ragioni, riteniamo che le Commissioni parlamentari in indirizzo debbano intervenire sul testo
in questione per stabilire quelle condizioni di equità e giustizia tra personale che lavora nel campo
della sicurezza del Paese.
Analogamente si dovrà procedere per ciò che concerne l’inquadramento del personale amministrativotecnico-informatico
attualmente inserito nelle qualifiche dei ruoli degli Ispettori e Sostituto Direttori
Amministrativo Contabili e nelle qualifiche del ruolo degli Ispettori e dei Sostituti Direttori TecnicoInformatici
La Scrivente evidenzia altresì, la necessità di riconoscere al personale operativo che opera
quotidianamente nel settore delle Telecomunicazioni dei Vigili del Fuoco, la specialità riconosciuta
anche ad altri settori del Corpo al pari degli elicotteristi e piloti di aereo, sommozzatori e nautici.
Premesso quanto sopra e nel ricordare come siano fondamentali le comunicazioni nell’attività di
soccorso, la Scrivente ritiene indispensabile riconoscere a detto personale un’adeguata e proporzionale
indennità di specializzazione.
Riguardo poi, l’istituzione dei ruoli tecnico professionali la Scrivente nel condividere l’istituzione di un
apposito ruolo che contenga le funzioni espletate dal personale che svolge attività puramente di tipo
logistico-gestionali, informatiche e tecnico – scientifiche che risponda funzionalmente ai percorsi di
carriera per il personale in esso inquadrato, riteniamo non condivisibile la proposta di inserire in tale
ruolo tecnico anche il personale attualmente inserito nei ruoli operativi che svolge attività sanitarie.
Infatti, in una tale collocazione il personale sanitario si vedrebbe modificato d’ufficio lo status
giuridico da personale operativo a personale tecnico. Tali considerazioni vanno estese anche per il
personale del Corpo appartenente al gruppo sportivo delle fiamme rosse e della banda musicale in
quanto è opinione della Scrivente che detto personale debba essere inquadrato in un apposito ruolo
operativo che consenta loro lo sviluppo delle specifiche progressioni di carriera.
Riguardo la mobilità degli appartenenti ai Corpi permanenti dei vigili del fuoco delle province
autonome di Trento e di Bolzano e della regione Valle d’Aosta osserviamo che la norma attuale pur
garantendo la mobilità verso il CNVVF del personale dei Corpi permanenti dei Vigili del fuoco delle
province autonome di Trento e di Bolzano e della regione Valle d’Aosta, nulla dice rispetto al
trattamento economico che deve essere applicato ai richiedenti, una volta accolta la loro domanda di
mobilità. E’ necessario pertanto una modifica al testo in oggetto che rinvii ad apposito regolamento in
cui siano stabilite le tabelle di equiparazione economica tra le retribuzioni spettanti nel CNVVF e le
retribuzioni del personale dei Corpi ammesso alla mobilità, per consentire la ricostruzione della
carriera ed al fine di evitare pesanti sperequazioni economiche. La Scrivente ritiene inoltre che la
possibilità di mobilità verso il CNVVF oggi prevista dal D.L. 97/2017, debba essere estesa anche al
personale con qualifiche direttive.
Auspichiamo che le Commissioni parlamentari in indirizzo possano condividere e rappresentare
nell’ambito del previsto parere le proposte di modifica del testo in oggetto riconoscendo
concretamente il lavoro del personale in particolare di quello operativo e contribuire a migliorare così
il servizio prestato al Paese dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale
Pompeo MANNONE
FP CGIL Nazionale CGIL VVF
Analisi e proposta FP CGIL Vigili del Fuoco. Elementi di SINTESI
Per un adeguato e non più rinviabile riconoscimento del ruolo del VIGILE DEL FUOCO,
VERO PROFESSIONISTA DEL SOCCORSO, la Funzione Pubblica CGIL ritiene doveroso
segnalare l’inadeguatezza del testo presentato, sia per la carenza di risorse economiche
messe a disposizione sia per il confuso e arretrato articolato tecnico normativo, che non
raccoglie nessuna delle indicazioni discusse in sede di contrattazione e consultazione.
Infatti, rimangono inalterate, se non addirittura accentuate, tutte le distorsioni ingenerate
dai Decreti Legislativi 139/06 e 217/05:
non trovano risposta le legittime richieste di sviluppo professionale e meritocratico
dei Vigili del Fuoco, veri e riconosciuti Professionisti del Soccorso;
non viene risolta la fondamentale questione dell’organizzazione tecnica e unica del
Corpo, mantenendo inalterata l’attuale dualità di vertice;
non viene declinata la necessaria autonomia gestionale, amministrativa e contabile
del Corpo, eliminando prassi burocratiche che rallentano la capacità operativa del
Corpo;
Delegificazione e rappresentanza
Siamo a chiedere che sia avviata una seria fase di contrattazione all’interno di questa
nuova legislatura.
Più esplicitamente, auspichiamo che questo sia solo un primo passaggio sul nuovo
modello organizzativo e contrattuale da adottare in vista dell’imminente apertura del
rinnovo del CCNL 2019/2021.
Riteniamo sia quella la sede in cui definire un nuovo modello ordinamentale che tenga
conto delle evidenti differenze fra i due macro settori (operativo-tecnico e amministrativo)
ma ricomponga diritti e doveri dei lavoratori in un unico contratto per tutto il personale di
riferimento. Una soluzione questa che deve condurre al superamento dell’arcaico doppio
ordinamento che rappresenta una inusuale e unica, fra tutti i Corpi, divisione fra il
personale Direttivo (Direttivo e Dirigente) e il personale di Comparto (non Direttivo e non
Dirigente).
Ribadiamo quindi la necessità di riportare nell’alveo contrattuale tutta la parte normativa
destinata al personale, sottoposta dal Decreto Legislativo 217/2005 a vincoli burocratici
che non consentono ai Vigili del Fuoco la possibilità di incidere sulle loro condizioni di
lavoro.
Parimenti, riteniamo sia giusto ripristinare regole di democrazia che permettano al
personale di eleggere, a livello locale, le loro Rappresentanze Sindacali Unitarie e
misurare così la rappresentatività comparata fra il voto espresso e l’unica delega
assegnata e conteggiata.
Risorse economiche
Ovviamente, auspichiamo che le risicate risorse siano incrementate con un ulteriore
stanziamento da parte dell’attuale governo allo scopo di rispondere ai tanti bisogni
del Corpo, il più amato dagli Italiani, partendo dai livelli più bassi e attualmente più
penalizzati e dal riconoscere al personale operativo la professionalità, la flessibilità,
l’impegno, il rischio e le particolare condizioni di lavoro alle quali è quotidianamente
esposto.
Vale la pena evidenziare che il totale della spesa per il costo del lavoro del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, dopo una serie di ingiustificati tagli, è pari all’1,07% sul
totale della spesa del Pubblico Impiego. Troppo poco per dire che lo Stato si è
veramente interessato a rispondere ai problemi di soccorso dei Cittadini ed al
riconoscimento della professionalità dei Vigili del Fuoco
Sulla questione delle risorse economiche vanno indicate anche le seguenti priorità:
Dotazione organica. Ricordiamo che la Cgil ha sempre sostenuto che, per un
puntuale soccorso ai cittadini, la dotazione organica operativa dovrebbe essere
composta da almeno 40.000 unità come previsto dal progetto Ministeriale “L’Italia in
20 minuti”, cosa che consentirebbe anche la creazione di quel settore tecnico in cui
inserire il personale che ha raggiunto una data anzianità di servizio e una data
qualifica, oppure il personale che per motivi di salute non può effettuare attività di
soccorso.
Assicurazione INAIL. Riteniamo che i tempi siano maturi per un intervento, in sede
legislativa, finalizzato a garantire, con l’adesione all’INAIL, piena e totale tutela per i
rischi professionali dei Vigili del Fuoco. Si tratterebbe di una giusta risposta alle
richieste avanzate da generosi servitori dello Stato, esposti a rischi particolari.
MODELLO ORGANIZZATIVO E ORDINAMENTO
I recenti, drammatici, fatti di Genova, oltre a palesare la fragilità del nostro Paese e il
conseguente bisogno di aumentare il numero di Vigili del Fuoco sul territorio nazionale,
hanno evidenziato la capacità di risposta, professionale e puntuale, dell’intera macchina
del soccorso.
In particolare, l’adozione piena dell’articolo 10 del nuovo “Codice della Protezione Civile”,
combinata con una storica convenzione regionale anche per l’elisoccorso, ha consentito,
nell’immediatezza dell’evento, di dispiegare tutte le potenzialità del Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco.
Passando, quindi, dalle consuete interpretazioni espresse in generici obiettivi, spesso di
parte e ancorate a interessi transitori, a questi dati concreti e statisticamente rilevabili,
anche in ordine alla soddisfazione dei cittadini, riteniamo sia giunto il tempo in cui la
politica si impegna ad assegnare al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco risorse
economiche sufficienti e una struttura che metta in risalto la professionalità,
multidisciplinare e specialistica, dei Vigili del Fuoco.
Per questo, a nostro modo di vedere, serve:
una semplificazione organizzativa che, passando attraverso una
razionalizzazione delle risorse, possa garantire al Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco quella autonomia gestionale, amministrativa e contabile che risulta
indispensabile per garantire un puntuale funzionamento della macchina del
soccorso.
che questo nuovo modello organizzativo si accompagni ad un percorso
professionale che garantisca una evoluzione anche in termini di riconoscimento
della professionalità al personale che, ogni giorno, garantisce puntuale soccorso
alla cittadinanza.
che l’insieme dei Direttori Regionali, in raccordo con le Regioni, rappresenti il
nucleo attorno a cui il Dipartimento Centrale assume le più importanti
decisioni.
che il Corpo sia dotato di una sola guida di tipo tecnico rappresentata dal
Capo del Corpo, mettendo così fine alla attuale, storica, divisione di vertice.
Partendo da questo modello, si può pensare ad un dato numero di dirigenti tecnici in ogni
Provincia e ad un Corpo che, semplificando l’ordinamento, garantisca al personale
operativo posti funzioni specifici e quella progressione di carriera che è garantita, ad
esempio, in altri Enti e Corpi dello Stato ad ordinamento Civile, raggiungendo così
l’obiettivo, non secondario, di garantire che il soccorso, la prevenzione e l’investigazione
sulle cause di incidente siano affidate, anche per il “comando”, a persone che, oltre ai
requisiti definiti, abbiano maturato una sufficiente conoscenza delle dinamiche del
soccorso.
FP CGIL Nazionale CGIL
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CONAPO SINDACATO AUTONOMO VIGILI DEL FUOCO
“nella nostra autonomia la Vostra sicurezza” OBIETTIVO CO.NA.PO. 50 % + 1
Segreteria Generale Roma, 5 Settembre 2018
Vico del Fiore, 21/23 – 54011 – Aulla (MS)
Tel. 0187-421814 – Fax 06-98380115
Cell. 329-0692863
e-mail: nazionale@conapo.it
sito internet www.conapo.it
Prot. n. 172/18 Alla 1^ Commissione Permanente
Senato della Repubblica
Oggetto: Audizione rappresentanti del personale in merito all’ Atto Governo n. 36
Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al
decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, al decreto legislativo 8 marzo 2006,
n.139, concernente le funzioni e i compiti del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco, e al decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, concernente
l’ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
La presente a corredo dell’ audizione odierna relativa all’ oggetto.
CHIARIAMO SUBITO UNA COSA: IL CONFRONTO CON QUESTO SINDACATO
CONAPO SU QUESTO DECRETO NON C’E MAI STATO !
dalle relazioni allegate alle bozza di decreto leggiamo che ci sarebbe stata una
intensa attività di confronto con i sindacati. Chiarisco che con il CONAPO ciò non è
avvenuto. Il CONAPO è venuto a conoscenza per la prima volta del testo del decreto
solamente in data 19 aprile 2018. Tale bozza era priva delle fondamentali tabelle AB-C
allegate sulle dotazioni organiche, sugli incarichi dirigenziali, sui nuovi ruoli .
Tabelle che abbiamo richiesto per iscritto ma che non ci sono mai state rese note.
Abbiamo chiesto di conoscere la ripartizione delle risorse finanziarie, ovvero il costo
delle singole modifiche ma ci è stato negato di sapere. L’ ultima riunione cui il
CONAPO ha partecipato risale al 26 ottobre 2017 ove ci è stata consegnata solo il
giorno prima una stringata e non esaustiva tabella riassuntiva delle proposte di
modifiche ordinamentali e concessi solo 7 minuti “seduta stante” per fare
osservazioni e dopo tanti saluti. Quindi se c’e stata INTENSA ATTIVITÀ DI
CONFRONTO forse è avvenuta con quei sindacati che hanno firmato il 5 aprile 2017
un protocollo di intenti con l’amministrazione ma non con il CONAPO.
LA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIEDEL DECRETO NON RISPETTA
ADEGUATAMENTE IL “PERSONALE OPERATIVO” E NON MIRA ALL’EQUIPARAZIONE
CON GLI ALTRI CORPI.
Questo riordino delle carriere è finanziato con poco piu di 16 milioni di euro
provenienti anche da risparmi su mensa, fondi incentivazione ecc.
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La stortura è che a fronte di 37 mila unità di organico totale , per le carriere dei 30
mila tra vigili del fuoco, capi squadra e capi reparto sono destinati solo 7,5 dei 16
milioni totali, nonostante questo sia il personale propriamente “operativo”, quelli
veramente “sul campo” e comunque sottopagati rispetto agli altri corpi.
NEL DETTAGLIO : questo schema di decreto NON è in linea con le aspettative di
gran parte dei Vigili del Fuoco, disallineato anche rispetto alle carriere degli altri
Corpi dello Stato, foriero di disparità di trattamento, in alcuni casi pare ritagliato per
promozioni “ad personam”, mentre si lasciano “al palo” e con carriera ferma , in
alcuni casi si “degradano” parte del personale che , in divisa, svolge funzioni
peculiari e tecnico-operative. Non si riconoscono e valorizzano a dovere i percorsi di
carriera interni per personale in possesso dei previsti titoli di studio o di notevole
anzianità ed esperienza di servizio e finora impiegato in mansioni superiori. Ci si
dimentica di una gran parte del personale operativo, compresi i vigili del fuoco con
oltre 15 anni di servizio che ancora non diventano capo squadra e che andrebbero
sanati come avvenne in polizia. Si affossa addirittura il personale TLC
RADIORIPARATORE che da specialisti che erano ora non vengono più considerati.
Vengono istituiti ruoli tecnico-gestionali “calderone” ove si mescolano svariate
professionalità, da chi svolge compiti meramente amministrativo-contabili (che,
seppur facendo l’ impiegato, viene privato della possibilità di transito/mobilità in
altre amministrazioni in virtu di specificità in realtà inesistenti), a chi svolge
effettivamente compiti tecnico-informatici peculiari ma che non trova adeguata
valorizzazione, a chi svolge compiti sanitari che in tutti i corpi dello Stato riceve
invece la dovuta attenzione, senza contare che manca anche il corretto e dignitoso
reimpiego in un ruolo tecnico (speculare a quello della polizia) per il personale in
divisa che non sarà più idoneo ai servizi operativi e che dopo aver servito i cittadini e
rischiato la vita per 30 anni giustamente non digerisce di diventare un impiegato se
incappa in qualche malattia.
Anziché perseguire un riordino delle carriere su modelli già attuati nei precedenti
riordini delle forze armate e di polizia per valorizzare le carriere del personale in
divisa , anziché “sanare” la posizione di carriera maturata “ante riforma” da alcuni
che ora non possono essere messi sullo stesso piano “di chi verrà dopo”, si sono
sperperati fondi per la creazione di ruoli logistico-gestionali-amministrativi che
appaiono come una “pezza legislativa” per legalizzare gli aumenti retributivi voluti e
firmati dai “sindacati degli impiegati” nell’ accordo negoziale non firmato dal
CONAPO che ha portato, con il DPR n. 47/2018 ad elargire agli impiegati del Corpo
aumenti retributivi ben superiori al resto del pubblico impiego, con tanto di assegno
di specificità invece negato agli operativi con meno di 14 anni di servizio. Mentre
occorreva perseguire con priorità il rispetto dei Vigili del Fuoco attraverso la parità di
trattamento retributivo/pensionistico e di carriere con gli altri corpi che invece resta
ancora lontana a causa dell’ utilizzo distorto delle risorse finanziarie. In questo
schema di decreto contestiamo anche la creazione della dirigenza amministrativa e
la creazione di un numero di posti da dirigente amministrativo che non ha un senso
ma pare confezionato , con tanto di previsti concorsi straordinari, “ad personam”,
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tutto questo ancora senza dare prima il dovuto rispetto al personale in divisa dei
Vigili del Fuoco quello esposto ai rischi.
SI CHIARISCA LA QUALIFICA DI PUBBLICA SICUREZZA DEI VIGILI DEL FUOCO
L’articolo 8 della legge n. 1570 del 1941 attribuisce ai vigili del fuoco la qualifica di
agenti di pubblica sicurezza …. Non è normale che tale importante qualifica ai fini
della sicurezza venga tenuta nascosta in una norma “non abrogata” del 1941 e non
venga invece riproposta nell’ ordinamento del personale di cui oggi si discute e dove
invece troviamo scritta la sola qualifica di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco
mettendo nel dubbio anche i cittadini sui poteri e doveri dei Vigili del Fuoco per
dare, ma anche IMPORRE, la dovuta sicurezza ai cittadini. Si inserisca la qualifica tra
le attribuzioni del personale di questo decreto affinchè sia chiaro a tutti, cittadini
compresi che potrebbero trovarsi a dover ottemperare a una disposizione data dai
vigili del fuoco con urgenza e necessaria a salvare vite umane. Una materia
delicatissima che non può incontrare difficoltà in norme scoordinate o dimenticate.
ESTENDERE AI VIGILI DEL FUOCO LE FUNZIONI DI POLIZIA STRADALE ALLA PARI
DELL’ EX CORPO FORESTALE E DELLA POLIZIA PENITENZIARIA
Visto i fatti del ponte di Genova che hanno fatto emergere l’impiego dei VV.F. nei
controlli di stabilità dei ponti e vista la quotidiana attività di regolazione e controllo
della viabilità durante tutti i servizi in cui i vigili del fuoco si trovano ad operare
sovente senza la presenza di forze dell’ ordine, in primis gli incidenti stradali, si
chiede di inserire i vigili del fuoco tra i soggetti che espletano servizi di polizia
stradale (in relazione ai servizi di istituto) di cui all’ art. 12 , comma 1, lettera f-bis)
del D.Lgs n. 285/1992 (nuovo codice della strada).
Ciò anche in coerenza con le qualifiche di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza che
già i Vigili del Fuoco ricoprono sia per le attività che comportano la regolazione del
traffico sia per le eventuali attività sanzionatorie e di rimozione anche correlate a
impedimenti dei propri compiti istituzionali.
Pertanto considerato che il medesimo ricomprende anche il personale civile di
regioni, province e comuni tra coloro che espletano servizi di Polizia Stradale non si
comprende come si possa continuare a far operare i Vigili del Fuoco senza queste
funzioni.
ABBIAMO INOLTRE NEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO UN GRANDE
PARADOSSO A SFAVORE DEL PERSONALE IN DIVISA
il personale operativo in divisa è e rimane sottopagato rispetto al personale in divisa
degli altri corpi mentre il personale amministrativo-contabile, cioè gli impiegati
senza divisa e senza obblighi peculiari che ha percepito aumenti contrattuali e
specifici superiori al resto del pubblico impiego pur non essendo sottopagato
rispetto agli altri impiegati. E con questo decreto invece di dare al personale in divisa
la stessa dignità degli altri corpi, le stesse equiordinate qualifiche, le si diminuiscono
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addirittura in una sosta di equiparazione invece tra impiegati e personale in divisa
che non ha eguali in nessun corpo in Italia, una vergogna !!!
QUANTO ALLE CARRIERE DEL PERSONALE IN DIVISA: ricordiamo che il programma
del governo Lega – Movimento 5 Stelle prevede espressamente per i Vigili del Fuoco
l’“adeguamento delle retribuzioni ai livelli previsti per le forze dell’ordine”
recependo le istanze di questo sindacato CONAPO.
Però nello schema di decreto di cui discutiamo oggi le attuali qualifiche dei Vigili del
Fuoco (finora simili a quelle delle Forze di Polizia) vengono invece differenziate
riducendo il numero delle qualifiche e disallineandole dagli altri corpi anche nel
sistema di progressione e promozione. Ci chiediamo come ci si possa impegnare nel
contratto di governo all’ equiparazione delle retribuzioni se prima, in coerenza, non
si procede alla equiordinazione delle qualifiche tra Vigili del Fuoco e appartenenti
alle Forze dell’ Ordine ? Ci chiediamo come l’attuale maggioranza , ma anche tutti i
politici che credono che i Vigili del Fuoco debbano avere pari dignità lavorativa
rispetto agli altri corpi , possano permettere l’approvazione di un testo predisposto
dal precedente governo che crea invece un pericoloso disallineamento delle
qualifiche con gli altri corpi che renderà ancor più difficoltoso per i Vigili del Fuoco
quell’ “adeguamento delle retribuzioni ai livelli previsti per le forze dell’ordine”
comprese tutte le indennità specialistiche nel corpo (personale aeronavigante,
sommozzatori nautici telecomunicazioni ecc.ecc) promesso nel contratto
dell’attuale governo. Il CONAPO Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco chiede
quindi di procedere alla equiordinazione dei ruoli e delle qualifiche del personale
tecnico operativo dei Vigili del Fuoco con quello della Polizia di Stato , appartenenti
al medesimo ministero dell ‘ Interno. Equiordinazione che dovrà riguardare anche il
ruolo tecnico-informatico analogo alla Polizia come da nostra precedente richiesta
prot. n. 137/18 datata 01/08/2018, già inviata a codesta commissione.
Equiordinazione che NON dovrà riguardare invece il personale amministrativocontabile
del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco il quale, come l’analogo personale
dell’amministrazione civile dell’ interno a servizio della Polizia di Stato svolge
identiche mansioni impiegatizie e non ha ne compiti operativi e ne qualifiche di
polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza (previste invece per il personale operativo
dei Vigili del Fuoco), mentre nell’ Atto Governo n. 36 qui all’ esame si istituiscono
addirittura ruoli e qualifiche (logistico gestionali) ove gli impiegati dei Vigili del Fuoco
verrebbero assimilati alle carriere del personale in divisa (senza però acquisire
doveri, obblighi di mobilitazione e limitazioni previste per il personale tecnicooperativo).
In sintesi il testo in esame :
non riconosce (anzi allontana) la equiordinazione delle carriere dei VVF con le
Forze di Polizia e quindi allontana il processo di equiparazione già atteso da
decenni;
non riconosce un ruolo tecnico come in Polizia, che invece sarebbe necessario sia
per migliorare l’efficienza e l’efficacia del soccorso pubblico e sia per dare una
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ricollocazione dignitosa ai Vigili del Fuoco eventualmente divenuti NON più idonei
al servizio dopo anni di carriera operativa;
riconosce invece agli impiegati ruoli e carriere parallele a quelle del personale in
divisa e mai viste per nessun impiegato in Italia, nemmeno per gli impiegati che
prestano servizio presso le forze di polizia e forze armate ;
Ma la buona volontà la si vede anche nelle piccole cose: è mai possibile che le
qualifiche del personale in divisa siano ancora quelle dei tempi in cui i vigili del fuoco
erano per colpa di qualcuno inquadrati come azienda dello stato ? La qualifica di
Capo Reparto ad esempio la si usa in fabbrica, nei corpi di polizia si chiama
sovrintendente capo. Il CONAPO chiede di riconoscere intanto pari dignità almeno
nelle denominazioni delle qualifiche come da nostra nota prot. n. 163/18 datata
03/09/2018 e tabella allegata che abbiamo già inviato e che rialleghiamo alla
presente.
MANCA NEL DECRETO UNA NORMA DI TRASPARENZA A GARANZIA DI
UNIFORMITA DI TRATTAMENTO SULL’ACCESSO AI TITOLI UTILI PER LE
PROMOZIONI INTERNE
gran parte del sistema delle promozioni ora si basa sul possesso di titoli di servizio,
tra cui titoli formativi. Il problema qui è evitare che si acceda a quei titoli “per
raccomandazione”. Serve una norma di principio in questo decreto per imporre l’
accesso alla formazione secondo criteri predeterminati a livello centrale e con
regole di trasparenza che poi sono la pubblicazione di graduatorie. Sembreranno
cose ovvie ma cosi non è oggi nei Vigili del Fuoco e le ingiustizie sono all’ ordine del
giorno.
LA RIFORMA NON VALORIZZA IL PERSONALE CAPO REPARTO ESPERTO, CAPO
REPARTO E CAPO SQUADRA ESPERTO
Vengono ridotte da 4 a 3 le qualifiche in analogia, questa volta, alle 3 qualifiche del
ruolo sovrintendenti della polizia di stato e viene prevista la promozione a Cap
Reparto (finalmente) a ruolo aperto come avviene in polizia, una richiesta storica del
CONAPO. Nell’ inquadramento del personale già in servizio viene però di fatto
“retrocesso” il personale Capo Reparto Esperto e messo sullo stesso piano del
personale Capo Reparto. Una situazione inaccettabile serve invece una sanatoria a
salvaguardia degli attuali Capi Reparto Esperti che altrimenti verrebbero penalizzati
dalla riforma: occorre differenziare in carriera coloro che sono già oggi Capi Reparto
Esperti e Capi Reparto a seguito di procedura concorsuale rispetto da coloro che lo
diventeranno in futuro “a ruolo aperto” senza concorso. E ciò va fatto istituendo un
“ruolo ispettori ad esaurimento” composto dalla unica qualifica di Ispettore ad
esaurimento (o in due qualifiche se il governo intende differenziare diplomati da
non diplomati) ove inquadrare tale personale secondo lo stesso criterio adottato nel
1995 per la Polizia di Stato in occasione del Decreto Legislativo n. 197/95 relativo al
riordino delle carriere del personale non direttivo della Polizia di Stato, che all’ art.
15, ha previsto tale sanatoria e istituito il ruolo ad esaurimento degli ispettori del
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personale della polizia di Stato che espleta funzioni di polizia. Per quanto riguarda il
personale Capo Reparto Esperto attualmente in servizio, si tratta di poco meno di
1400 unità destinate quasi tutte al pensionamento nel giro di 5/6 pertanto la
sanatoria è di limitato impatto economico.
Se è stato fatto in Polizia oltre 20 anni fa ci pare il minimo che dopo tutti questi anni
lo si faccia anche per salvaguardare le omologhe qualifiche dei Vigili del Fuoco .
L’ altra sanatoria deve riguardare il personale Capo Squadra, Capo Squadra Esperto,
Capo Reparto e Capo Reparto Esperto ancora fuori sede che deve essere messo in
condizione di poter rientrare al comando di residenza senza vedersi saturare l’
organico dai nuovi Capi Reparto inquadrati “a ruolo aperto”. Le stesse
problematiche si riscontrano anche nell’ inquadramento delle medesime qualifiche
del personale specialista per il quale si chiede di applicare quindi le medesime
sanatorie.
E’ NECESSARIO ISTITUIRE UN RUOLO DIRETTIVO AD ESAURIMENTO IN CUI
INSERIRE I FUNZIONARI TECNICI DIPLOMATI
Il CONAPO chiede l’inserimento degli Ispettori Antincendi Esperti (ex A.T.A.) e dei
Sostituti Direttori Antincendio , anche non in possesso di laurea idonea
all’inquadramento nel nuovo (discutibile) ruolo dei direttivi aggiunti, all’interno di un
“ruolo direttivo ad esaurimento” che si estinguerà con il pensionamento di questi
ultimi, senza possibilità di interferire con le progressioni di carriera del personale
direttivo ordinario e senza possibilità di accedere alla dirigenza. Ciò è necessario per
riconoscere le funzioni effettivamente svolte da tale personale e accoglierebbe i
rilievi della 1^ commissione parlamentare del 2005 che suggerivano proprio
l’istituzione di tale ruolo, come peraltro già attuato in polizia tempo indietro.
I RUOLI GINNICO – SPORTIVI VENGONO SVILITI (vedasi nota CONAPO prot. n.
169/18 datata 04/09/2018)
I RUOLI SANITARI VENGONO SVILITI
NON VIENE RICONOSCIUTA L’ ANZIANITA PREGRESSA PER I VIGILI DEL FUOCO CHE
TRANSITANO NEL CORPO NAZIONALE DAI CORPI PERMANENTI DEI VIGILI DEL
FUOCO DI TRENTO, BOLZANO E VALLE D’ AOSTA (vedasi nota CONAPO prot. n
164/18 datata 31/08/2018)
NON SONO INDICATI COMPITI E FUNZIONI DEL PERSONALE DEI RUOLI AD AIB
ESAURIMENTO PROVENIENTI DAL SOPPRESSO CORPO FORESTALE DELLO STATO,
personale che ancora oggi a quasi 2 anni dalla riforma è n gran parte demansionato
se non inutilizzato .
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SI PERSEVERA nel non voler riconoscere ulteriori laure per l’accesso ai ruoli
direttivi quali ad esempio la laurea in geologia, ma anche altre lauree di tipo
tecnico.
NEI CONCORSI INTERNI MANCA LA VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE IN POSSESSO
DI ELEVATI TITOLI DI STUDIO E NON VIENE VALORIZZATA LA MERITOCRAZIA,
MENTRE SI DA PESO A TITOLI FORMATIVI ACQUISITI SENZA GARANZIE DI EQUITA’
DI TRATTAMENTO
I RADIORIPARATORI TLC VENGO AFFOSSATI nonostante sia un servizio di
fondamentale importanza
ANCORA UNA VOLTA NESSUN RICONOSCIMENTO DELLA SPECIALIZZAZIONE
CINOFILI
NON VENGONO AZZERATE LE DIFFERENZE RETRIBUTIVE NEMMENO CON IL
PERSONALE AIB PROVENIENTE DAL SOPPRESSO CORPO FORESTALE
ma ce ne sarebbero da scrivere tantissime ….
IL CONAPO ESPRIME QUINDI FORTE DISAPPROVAZIONE per molte parti dello
schema di decreto e nel ricordare che una riforma sbagliata penalizzerà i Vigili del
Fuoco per decenni sino alla pensione, chiede la riapertura e proroga dei termini
dell’esercizio della delega legislativa, o in subordine di apportare subito le
modifiche richieste a tutela del personale in divisa dei Vigili del Fuoco che rischia la
vita tutti i santi giorni e che deve vedere ogni priorità almeno fino al raggiungimento
dell’equiparazione agli altri corpi, a partire dalla polizia che fa parte del medesimo
ministero dell’ Interno
Distinti saluti.
Si allegano alcune note citate.
Il Segretario Generale
CONAPO Sindacato Autonomo VVF
UIL PA VVF
Spettabile Commissione,
il testo in oggetto all’esame è un testo modificato, secondo il nostro parere, in maniera peggiorativa, rispetto a
quello trasmessoci dall’Amministrazione il 17 aprile scorso e che già presentava alcune criticità tali da non
renderlo rispondente alle esigenze del personale dei Vigili del fuoco e del servizio prestato.
Gli elementi di forte criticità che intendiamo sottoporre alla Vostra valutazione sono di seguito elencati ed
approfonditi anche negli allegati alla presente memoria, dopo la necessaria e seguente premessa.
Nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, così come in qualsiasi altra realtà, le risorse umane rappresentano un
elemento di assoluta centralità. Tutte le attività del Corpo, infatti, sono promosse e determinate “dalla
competenza, dalla motivazione e dall’efficienza generale della sua organizzazione umana” che rappresentano,
dunque, elementi critici per la realizzazione delle finalità istituzionali e per il raggiungimento delle condizioni di
efficienza ed efficacia dell’intero sistema.
Nell’ottica di una giusta valorizzazione del personale, dovrebbe risultare ormai consolidato (questo riordino
dimostra, invece, l’esatto contrario) l’orientamento che vede riconosciuto il ruolo di assoluta centralità delle
politiche retributive. Parallelamente alla remunerazione delle risorse umane devono essere ricompresi anche
elementi di carattere extra-economico, tra i quali vengono a rivestire un ruolo imprescindibile i cosiddetti
sviluppi di carriera.
Dalla combinazione di componenti economiche ed extra-economiche deve, dunque, derivare un sistema equo,
competitivo e motivante, capace di valorizzare adeguatamente le varie professionalità, le cui differenze devono
basarsi su criteri oggettivi largamente condivisi dagli interessati.
Unione Italiana Lavoratori Pubblica Amministrazione
Segreteria NazionaleVigili del Fuoco
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A seguito di una attenta analisi è, dunque, evidente che il riordino delle carriere del personale del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco risulta in contrasto con i più elementari principi appena richiamati e, pertanto,
non può che trovare la contrapposizione critica della UIL PA Vigili del Fuoco.
Accanto alle osservazioni ed alle criticità di carattere tecnico, così come in precedenza evidenziato, la contrarietà
della UIL PA Vigili del Fuoco risulta rafforzata dal mancato rispetto, da parte dell’Amministrazione, di quanto
espressamente previsto dal Protocollo d’intenti sottoscritto in data 5 aprile 2017, con particolare riferimento
all’impegno (evidentemente disatteso dalla stessa Amministrazione) “di valorizzazione delle diverse
professionalità per tutto il personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco”.
E’ evidente che il vincolo di invarianza di spesa limita oggi notevolmente le modifiche che è possibile apportare al
provvedimento e per tale motivo riteniamo fondamentale che codesta spettabile Commissione valuti
positivamente la richiesta di proporre una ulteriore delega al Governo affinché possa adottare le disposizioni
integrative e correttive necessarie in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale, in linea con quanto
affermato in più occasioni da entrambi i Vice Presidenti del Consiglio, in particolare per quanto attiene alla garanzia,
almeno della piena equi ordinazione ed equiparazione retributiva e previdenziale, al personale del Comparto
sicurezza e difesa.
Tanto premesso, procediamo alla segnalazione di elementi critici contenuti all’interno del testo in esame.
VALORIZZAZIONE TITOLI DI STUDIO E FORMAZIONE PROFESSIONALE – CONCORSI PUBBLICI ED INTERNI
L’obiettivo di implementare la funzionalità delle strutture operative e amministrative con personale di livello
professionale qualificato in possesso di laurea o altro titolo di studio, comunque superiore all’originale titolo di
accesso richiesto per l’immissione nei ruoli, deve essere previsto per tutto il personale della carriera operativa e
tecnica. Tale previsione risulta applicata parzialmente per il nuovo ruolo dei direttivi aggiunti e di alcuni ruoli ad
esaurimento.
Il principio di accrescere l’efficienza e l’efficacia della P.A. valorizzando le qualificazioni conseguite tramite personali
percorsi di studio, merita di essere pertanto applicato a 360° su tutto il personale. A titolo di esempio non risulta
valorizzato nelle norme finali di inquadramento, né il personale Ispettore in possesso di laurea magistrale con meno
di 30 anni di servizio ovvero personale del ruolo dei vigili del fuoco, capi squadra e capi reparto in possesso di laurea
o laurea magistrale.
Inoltre, la previsione di riserve di posti per il personale volontario in ogni tipo di concorso pubblico, sia per la carriera
operativa che per i ruoli tecnici, pur condivisa non può non essere accompagnata da una marcata maggiore
opportunità di partecipazione per il personale di ruolo professionalmente preparato.
Si rileva altresì anche la necessità di riportare adeguata congruenza nelle opportunità di carriera tra il personale del
ruolo tecnico e il personale del ruolo operativo, quest’ultimo gravemente limitato.
L’analisi della relazione illustrativa mette in luce, a nostro parere, diverse incongruenze di rilevanza costituzionale e
di pari opportunità di crescita nella carriera, in considerazione dell’obiettivo di allineamento dei percorsi di carriera
tra il personale dei ruoli operativi e quelli amministrativi/tecnici e l’aumento di opportunità di carriera per un maggior
numero di personale del CNVVF.
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Tali incongruenze sono state così individuate, rispetto all’impianto generale del decreto correttivo, nell’ambito dei
concorsi pubblici e dei concorsi interni e dei titoli di studio richiesti per le progressioni di carriera:
– Si chiede modifica al testo riguardo la possibilità di accesso negli istituendi ruoli tecnici di ispettore, logistici,
informatici, scientifici, sanitari, prevedendola per tutto il personale e non solo per il solo personale operatore
e assistente dei ruoli tecnici. Rammentiamo che gli operatori sono previsti come beneficiari di questi sviluppi
di carriera nonostante accedano semplicemente con diploma di primo grado e dai centri dell’impiego,
rispetto all’accesso tramite concorso pubblico con diploma di secondo grado previsto per il personale
operativo.
– Al fine di aumentare le opportunità di carriera per un maggior numero di personale, si propongono i seguenti
requisiti di partecipazione nei concorsi pubblici nei ruoli di Ispettore, per le progressioni dall’interno nelle
previste riserve di posti: nei nuovi ruoli degli Ispettori logistici, informatici, scientifici, sanitari titolo di studio
del diploma attinente tecnico scientifico, da rimandarne l’individuazione ad apposito regolamento; nei nuovi
ruoli di Ispettore Antincendi dei ruoli operativi, con diploma generico previa verifica del percorso formativo
professionale tecnico effettuato nel CNVVF, compreso quello basico. Per il concorso pubblico con accesso
dall’esterno, laurea triennale in luogo dell’attuale diploma per ispettori dei ruoli tecnici, logistico,
informatico, scientifico, sanitario, così come già previsto per il ruolo operativo di Ispettore Antincendi. E’
evidente che nell’attuale previsione del solo diploma si limita ingiustamente e incoerentemente il personale
dei ruoli operativi e si facilita incoerentemente e in modo discriminante il personale dei ruoli tecnici.
– Si evidenzia anche la previsione nel testo in esame, del requisito della laurea magistrale per l’accesso con
concorso pubblico nel ruolo di ispettore sanitario, così come per il ruolo direttivo sanitario. Riteniamo
necessario riportare congruenza rispetto ai ruoli operativi, e pertanto chiediamo così come già sopra esposto,
laurea per ispettore sanitario e laurea magistrale per direttivo sanitario.
– Si chiede di prevedere la possibilità di partecipazione ai concorsi interni per l’accesso al ruolo direttivi
operativi e tecnici, previa verifica del percorso formativo professionale effettuato, al personale già in
possesso di lauree diverse da quelle oggi previste quali, ad esempio, quelle giuridiche, scientifiche e
umanistiche. Nei casi appena richiamati, nonché nei concorsi esterni di pari livello, riteniamo opportuno
eliminare i limiti di età. Ci sembra opportuno evidenziare che nel testo si prevede l’istituzione di ruoli ad
esaurimento per il personale in possesso di superiore titolo di studio rispetto al ruolo svolto, ma solo per il
personale ex SATI, discriminando ingiustamente il personale operativo.
– Si chiede la cancellazione della previsione sul nuovo testo, che penalizza il personale nei percorsi di carriera,
secondo la quale le promozioni a ruolo aperto del personale saranno possibili solo in assenza di sanzioni pari
o più gravi della sanzione pecuniaria, mentre a legislazione vigente lo sono solo in assenza di sanzioni più
gravi della sanzione pecuniaria.
ORGANICI DEI RUOLI OPERATIVI
Si chiede, per un coerente principio di proporzionalità, una opportuna revisione delle percentuali proporzionali tra le
varie qualifiche e ruoli – ruolo degli ispettori antincendi/ruoli di vigile del fuoco e capo squadra e capo reparto -, con
conseguente congruo aumento di organico nel ruolo degli ispettori antincendi prevedendo, per questi ultimi, un
adeguamento dell’attuale rapporto (3,2%) a quello riservato alle specializzazioni (15%), aggiungendo 3538 unità alle
attuali 952. A tutela e garanzia di un reale sviluppo di carriera del personale operativo che il testo in esame invece
non consente, deludendo le legittime aspettative del vigile del fuoco.
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RUOLI DEL PERSONALE SPECIALISTA (Titolo I, capo II, del decreto legislativo 13 ottobre 2015, n. 217)
Dai precedenti pareri delle commissioni parlamentari emanati in occasione della predisposizione del D.Lgs. 97/2017,
di riferimento anche per l’attuale decreto correttivo, emerge la volontà di valorizzazione del personale specialista e
alta qualificazione. La declinazione di nuovi ruoli specialistici, già questa deficitaria per la mancata equiparazione alle
specializzazioni degli altri Corpi dello Stato, prevede la grave esclusione del personale radioriparatore, già ricompreso
in tali ruoli secondo la previsione dell’art. 45 del DPR 28 febbraio 2012, n. 64 – Attivita’ specialistiche 1. Fino all’adozione
dei provvedimenti previsti dal comma 1 dell’articolo 159 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, costituiscono specialita’
del Corpo Nazionale, in relazione al particolare impiego del personale specificamente preparato, le attivita’ di soccorso tecnico
specialistico espletate da: a) elicotteristi e piloti d’aereo; b) sommozzatori; c) nautici; d) radioriparatori.-
Si allega apposito allegato n. 2 , a supporto di un inserimento del personale radioriparatore, termine peraltro
anacronistico rispetto alla professionalità tecnica maturata nel controllo, mantenimento e sviluppo dell’importante
ed esclusiva rete di ponti radio del CNVVF, negli istituendi ruoli specialistici, per meglio esplicitare la grave esclusione
di una categoria di circa 100 unità complessive, che ha svolto fino ad oggi con grandi capacità tecniche indispensabili
alla predisposizione e svolgimento degli interventi tecnici in attività ordinaria ed in emergenza, le proprie mansioni
ritenute già specialistiche a legislazione vigente e già organizzata in termini di accesso alle progressioni di carriera e
mobilità alla stessa maniera dei nautici, sommozzatori e aeronaviganti. Si verifichi che non ci siano intenzioni di
esternalizzazioni e togliere risorse e controllo al Corpo tecnico dello Stato.
Rispetto ai contenuti del parere già espresso dalle precedenti commissioni, si riproponga anche la previsione non
raccolta dall’attuale riordino delle carriere, di valorizzare nell’ambito delle specializzazioni le alte qualificazioni (SA di
superficie, SAF, Aereoportuali, NBCR, Cinofili, GOS, USAR, TAS), ovvero il giusto riconoscimento di una indennità fissa
delle varie mansioni aggiuntive e promiscue svolte da tutto il personale a partire dal personale operativo operatore
generico, incarichi operativi gestionali e logistici (Sala Operativa, Capi Servizio, Capi Partenza, Autorimessa, DOS,
NIAT, ecc.. ) e formativi (istruttori professionali e di settore), tramite un serio progetto che permetta una formazione
omogenea a tutto il personale.
RUOLO DEI DIRETTIVI AGGIUNTI CHE ESPLETANO FUNZIONI OPERATIVE (Titolo II, Capo V, del decreto legislativo
13 ottobre 2005, n.217)
Far prevedere all’interno del testo in itinere, rispetto alle garanzie fornite dall’Amministrazione ed alle pregresse
penalizzazioni già ricevute con il D.Lgs. 217/05, il passaggio in prima applicazione, di tutti i funzionari diplomati
nell’istituito ruolo dei direttivi aggiunti; ciò al fine di dare finalmente un impulso propositivo ed una equa collocazione
a tale categoria, oramai ad esaurimento, che ha sempre svolto i compiti e le funzioni, anche di rilevanza esterna,
previsti per il personale direttivo e che, come quest’ultimo, concorre al buon andamento ed alle preminenti attività
di gestione delle strutture centrali e periferiche dell’Amministrazione, ove l’organico di direttivi risulta
sistematicamente carente. In mancanza, deve necessariamente conseguire un trattamento previdenziale (età
pensionistica) ed uno svolgimento di orario di servizio (12/24 12/48) equivalente a quello previsto per il restante
personale operativo. Su tale argomento si esplicita nel dettaglio nell’allegato n. 3 con apposito documento.
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RUOLI AD ESAURIMENTO (Capo III – modifiche al Capo III del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97)
Si chiede di valutare l’opportunità per il personale operativo transitato ex art. 18 e ex art. 134, o che transiterà nei
nuovi ruoli tecnici per cause attinenti al servizio, di assicurare le giuste tutele normative, economiche e previdenziali
legate alla professionalità acquisita negli anni pregressi. Per quanto concerne la previsione di inserimento nel ruolo
tecnico che salvaguarda la professionalità di quel personale divenuto non più idoneo al servizio operativo, il testo di
riordino delle carriere in esame non prevede alcun miglioramento delle attuali condizioni. E’ infatti prevista una
sostanziale modifica dei ruoli amministrativo-contabili e tecnico-informatici che diventano ruoli tecnico-professionali
ma nulla viene previsto, invece, circa il personale transitato forzatamente al SATI, per il quale si chiede un apposito
ruolo ad esaurimento e la previsione della garanzia del trattamento previdenziale più vantaggioso, previa domanda
volontaria, essendo quello previsto peggiorativo rispetto alla legislazione vigente.
RUOLI DI RAPPRESENTANZA DEL PERSONALE NON DIRETTIVO E NON DIRIGENTE (Titolo I, Capo V, del decreto
legislativo 13 ottobre 2005, n. 217)
In riferimento all’istituendo nuovo inquadramento del personale della Banda Musicale si rilevano penalizzazioni
discriminanti da un punto di vista previdenziale (passaggio all’indennità mensile in luogo dell’indennità di rischio a
legislazione vigente), incoerente considerazione, al pari di altri ruoli ad esaurimento di nuovo inquadramento, del
titolo di studio di ingresso (equiparazione a laurea magistrale) ed altre ancora meglio esplicitate nell’allegato 1 alla
presente memoria.
TUTELE PER L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI NELLE ATTIVITA’ DI SOCCORSO
Riteniamo improcrastinabile la previsione di una maggior tutela per il personale operativo, così come avviene in altri
Corpi dello Stato, garantendo maggiori coperture assicurative e legali che non trascurino gli aspetti legati al
pagamento di eventuali provvisionali. Le attuali forme di tutela legale del personale risultano, infatti, inadeguate a
garantire il personale operativo che sempre più spesso viene citato in giudizio in merito a fatti attinenti al servizio o
perché, secondo prassi ormai consolidata, risulta più agevole ottenere un risarcimento da un lavoratore piuttosto
che dall’Amministrazione. Nell’allegato n. 4 documento esplicativo di dettaglio.
Rispetto alla declinazione dell’Art. 4, il vigile coordinatore, nel corso dell’attività operativa svolge in caso di
impedimento o assenza, la funzione del capo partenza in sostituzione del capo squadra o del capo reparto. Tale
articolo deve necessariamente contenere la specifica previsione normativa che tale ipotesi è prevista solo
occasionalmente per il singolo intervento di soccorso, non essendo previsto un corrispondente trattamento
economico, così come evidenziato da parte dell’amministrazione stessa, nella relazione illustrativa che accompagna
il testo in esame.
INQUADRAMENTO ECONOMICO DEI RUOLI
Si chiede una revisione dei parametri stipendiali rispetto al previgente ordinamento – per la garanzia di una coerente
ed effettiva progressione economica di tutti i ruoli, operativi e tecnici logistici. Riteniamo infatti penalizzante e non
condivisibile, ad esempio, che alla nuova denominazione di Vigile Esperto coincida la retribuzione della qualifica
inferiore di Vigile Qualificato prevista nell’ordinamento vigente.
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ONERI COMPLESSIVI INTERVENTI ORDINAMENTALI
Dalla lettura della tabella all.1 relazione illustrativa dell’atto n. 36, allegato n. 5 alla presente memoria, si evincono
differenze tra le risorse occorrenti per la copertura finanziaria (16 milioni di euro) e le risorse effettivamente
utilizzate. Nella decennale proiezione si rileva una media di circa 860 mila euro utili, il cui utilizzo nei fondi incentivanti
risulta in maniera evidente, del tutto arbitrario e non condiviso. Tali disponibilità si chiede che vengano messe a
disposizione di incrementi di organico nel ruolo dei capi squadra e capi reparto e nel ruolo degli Ispettori Antincendi.
Spettabile Commissione, pur apprezzando taluni provvedimenti recepiti nello schema di decreto legislativo in esame,
comunque rammentando che il lavoro presentato dall’Amministrazione non corrisponde al testo sottoposto al
sentito sindacale, la nostra contrarietà espressa anche in premessa, è principalmente incentrata sul fatto che
l’Amministrazione ha proposto modifiche che hanno richiesto risorse importanti per la loro attuazione, e che a nostro
parere andando oltre la delega legislativa, hanno prodotto un nuovo ordinamento che avrebbe dovuto invece essere
lungimirante ed organico , tradendo le aspettative del personale ingiustamente discriminato.
La necessità di prevedere una nuova legge delega ulteriormente correttiva, siamo convinti meriti un largo
accoglimento nel parere in emanazione, in quanto il presente riordino delle carriere, che doveva risultare migliorativo
non solo per una parte ma per tutto il personale che aspetta ormai da troppi anni risposte agli sviluppi di carriera e
alle penalizzazioni subite, sarà percepito come una occasione mancata e la prosecuzione di una riforma sbagliata
avvenuta con l’ordinamento del personale D.Lgs. 217/05, subita sempre da quei lavoratori che sono i primi a sporcarsi
le mani e a rischiare la vita per la sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese.
CONFSAL VVF
uoco”.
Egregi Senatori ed egregi Onorevoli,
abbiamo avuto modo di verificare il testo del provvedimento di cui all’oggetto, approvato
dal Consiglio dei Ministri del 6 luglio 2018 e successivamente trasmesso alle competenti
Commissioni parlamentari per il necessario parere.
00179- Roma- Via Genzano, 133 – tel. 06 7853630–06 78384720–06 7880330 – fax n. 06 7842893
e-mail : segreteria@confsalvigilidelfuoco.it – Web : www.confsalvigilidelfuoco.it
-2-
Il testo normativo, oggi presente presso le Commissioni Parlamentari, risulta essere stato
peggiorato rispetto a quello trasmessoci dall’Amministrazione il 17 aprile 2018 che già non
incontrava completamente i nostri favori perché ancora insufficiente a cogliere a pieno le
aspettative e le esigenze del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco così da
ripercuotersi positivamente sul miglioramento della complicata macchina del soccorso.
Le indicazioni che come OS riteniamo di dover sostenere e segnalare con sincero spirito
di servizio, per un intervento migliorativo e risolutivo del testo, si riportano sinteticamente di
seguito proprio affinché sia possibile condividere con le Commissioni parlamentari, le legittime
aspettative che ancora non hanno trovato ascolto, o meglio, lo hanno perso strada facendo.
• Aumento delle dotazioni organiche del ruolo dei capi squadra
Le 400 unità d’incremento previste dal decreto sembrano decisamente poche rispetto alle reali
esigenze del CNVVF che ne richiederebbero almeno 1.000. Tale aumento è necessario in
ragione dell’indispensabilità del ruolo del caposquadra e delle crescenti responsabilità in capo a
tale figura che, giova ricordare, è ufficiale di polizia giudiziaria e sempre più spesso non
conclude la propria opera al termine dell’intervento di soccorso, anche se gravoso, ma prosegue
con i rapporti d’intervento, le informative e le comunicazioni di reato, nonché’ con le sempre
maggiori richieste di collaborazione e deleghe d’indagine da parte delle procure competenti.
• Passaggi concorso interno a capo squadra, capo reparto e Ispettore
Trova poca ragione la modifica apportata al testo originario secondo la quale per i passaggi da
capo squadra e da capo reparto al ruolo di ispettore occorrerebbe unicamente il diploma tecnico,
annullando di colpo l’anzianità operativa acquisita; riteniamo più giusto, in linea con quanto già
avvenuto nel comparto sicurezza, tra cui la polizia di stato, che tali professionalità debbano
avere la possibilità di tale passaggio purché in possesso di diploma, e non di solo un indirizzo
specifico. Stessa necessità deve valere per i passaggi per concorso interno da vigile a capo
squadra e da capo squadra a capo reparto, per i quali i diplomi, a prescindere dall’indirizzo,
debbono valere gli stessi punteggi, senza privilegiarne alcuno, così da non creare diseguaglianze
e incongruenze rispetto a quanto, per altro, già invece avviene per gli omologhi ruoli nel
comparto sicurezza.
• Direttivi aggiunti – inquadramento nel ruolo
Appare sconcertante la modifica apportata al testo dell’art. 259 per i criteri d’inquadramento del
personale del Corpo appartenente all’ex carriera degli Ispettori e Sostituti Direttori Antincendio
nell’istituendo ruolo dei Direttivi Aggiunti, così come per il personale amministrativo tecnicoinformatico,
attualmente inserito nelle qualifiche dei ruoli degli Ispettori e Sostituto Direttori
Amministrativo Contabili e nelle qualifiche del ruolo degli Ispettori e dei Sostituti Direttori
Tecnico Informatici, Il testo infatti, diversamente da quanto precedentemente indicato, riporta
come requisito base per la nuova collocazione professionale la laurea, anche se parliamo, di
fatto, di un “ruolo ad esaurimento”. Fermo restando il canale di inserimento in ruolo mediante
la laurea breve, cosa che ci trova concordi, è indispensabile ripristinare l’inserimento al nuovo
inquadramento proprio di quel personale non in possesso della laurea, ma che ha svolto e svolge
da decenni funzioni direttive in settori importanti afferenti il soccorso e la prevenzione incendi,
le due missioni principali del Corpo. In questo modo, con l’applicazione della norma così come
uscita dal CdM, tali funzionari, verrebbero fortemente penalizzati e, di fatto, “degradati”
rispetto alla loro posizione prima del riordino.
Quanto sopra trova il giusto riferimento con quanto avvenuto già nel comparto sicurezza con il
ruolo direttivo speciale riservato agli Ispettori delle Forze dell’Ordine, e per il quale non è stato
richiesto il requisito della laurea. Senza soffermarci su discorsi legittimi sull’equiparazione, già
solo questo basterebbe per modificare la modifica nottetempo apportata.
00179- Roma- Via Genzano, 133 – tel. 06 7853630–06 78384720–06 7880330 – fax n. 06 7842893
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-3-
• Specialisti in Telecomunicazioni del CNVVF
Una modifica appare assolutamente indispensabile rispetto a quanto indicato nella bozza dello
schema di decreto elaborato dall’Amministrazione dell’interno, la specializzazione in
Telecomunicazioni dei Vigili del Fuoco, settore indispensabile per il soccorso e, ancor di più, in
calamità. Tale riconoscimento di specialisti, renderebbe finalmente giustizia a chi, in silenzio,
con spirito di servizio, competenza e professionalità, opera sui ponti radio in condizioni
estreme, ma anche nei laboratori, come per i collegamenti satellitari e terrestri.
• Istituzione dei ruoli tecnico professionali
Non riteniamo condivisibile la proposta di inserire nell’istituendo ruolo tecnico anche il
personale già inserito nei ruoli operativi come, ad esempio, i medici, modificando d’ufficio lo
status giuridico da personale operativo a personale tecnico.
Rammentiamo come il personale di tale ruolo, oltre ad essere spesso impegnato in scenari
particolari d’intervento e d’incidenti coinvolgenti gli stessi VV.F., è stato impegnato per mesi,
nelle stesse tende e nello stesso campo base a fianco dei vigili, nell’ultimo terremoto che ha
colpito l’Italia centrale.
Premesso che quanto sopra è solo una parte, sia pur significativa, delle rivendicazioni in
prima istanza condivise quasi completamente con l’Amministrazione dell’interno e poi
scomparse unilateralmente dal testo, la Scrivente Organizzazione Sindacale chiede alle
Commissioni parlamentari in indirizzo di voler disporre un’audizione per poter rappresentare
esaustivamente le osservazioni e le proposte di modifica del testo sopra riportate, così da
intercettare le aspettative del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per contribuire
al miglioramento dell’organizzazione del soccorso tecnico urgente, elemento imprescindibile
per la sicurezza del Paese e della sua popolazione.
Si ringrazia e si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro.
Il Presidente Il Segretario Generale
Consulta Dirigenti e Direttivi Confsal VV.F. Confsal VV.F.
(Ing. Vincenzo CIANI) (Franco GIANCARLO)
ATTI INTEGRALI
FNS VVF: modifiche dl 217 e 139 audizione parlamentare.pdf
FP CGIL VVF: Memoria presentata
UIL PA VVF: Memoria uillpa_vvf per commisioni parlamentari camera e senato_def_compl
USB VVF: AUDIZIONE SU FUNZIONI E COMPITI VIGILI DEL FUOCO
CONFSAL VVF: Modifica ordinamento CNVVF: documento consegnato alle Commissioni di Camera e Senato.