LEGGERE L’INCENDIO B – SAHF
Quando effettuiamo la ricognizione del nostro incendio è importante riconoscere i segnali ed i sintomi dello sviluppo e comportamento del fuoco per evolvere il piano d’attacco. Se la ricognizione è incompleta o inaccurata la sicurezza del team di attacco e degli occupanti potrebbe essere compromessa.
E’ di fondamentale importanza che tutti i pompieri capiscano lo sviluppo dell’incendio ed i suoi “indicatori”, per indirizzare le proprie azioni e guadagnare il controllo dell’ambiete.
Possiamo prenedere una grande quantità di informazioni guardando l’ambiente da fuori e quindi sullo stato dell’incendio. Quello che seguirà è una acronimo che apprende informazioni dal Fumo (Smoke), Aria (Air), Calore (Heat) e Fiamme(Flame)à (SAHF [SAFE, Sicuro in inglese]). L’acronimo SAHF è stato sviluppato nel 1999 dal grande Shan Raffel, pompiere di carriera nel Queensland Australia. A questo acronimo è stato poi agiunto nel 2005, da Ed Hartin Gresham Fire and Emergency Service Oregon USA, un’altra grande autorità a livello internazionale, la lettera B – Building (Edificio) divenendo B-SAHF (Be Safe – stai attento, in inglese).
Dopo aver visto brevemente la storia di questo importante acronimo, usato durante i corsi CFBT, cominciamo su come esso può esserci d’aiuto:
Building B.
La conoscenza sui tipi di costruzione è importante per capire lo sviluppo del fuoco ed il potenziale collasso della struttura ed i rischi ad esso associati. Le capacità termiche, come ad esempio nelle abiatazione con grandi proprietà isolanti, aumentano la probabilità che il calore non venga disperso all’esterno, questo avrà un grande impatto in velocità sullo sviluppo del fuoco. Potremmo così dire che una nuova abitazione con i nuovi requisiti di efficienza energetica offrirà condizioni più dure rispetto ad una vecchia.
Quindi possiamo riassumere in materiali isolanti e non. Il cemento per esempio, assorbe calore e lo trattiene per un lungo periodo rallentando quindi il calore totale del compartimento e l’avvento del Flashover, altresi vero che sarà molto difficile raffreddare l’interno del compartimento una volta superiscaldato, perchè il calore dissipato dall’interno del cemento verso la sua superficie, scalda nuovamente il compartimento e tutto ciò che è stato raffredato in precedenza dall’acqua. Invece nelle tipologie isolanti la proprietà di mantenere il calore all’interno accelera lo sviluppo del fuoco, in questa tipologia abbiamo materiali combustibili e non. Quelli combustibili contribuiscono nell’accumulo di gas di pirolisi nella regione di sovra pressione rendendo ancor più infiammabile il fumo, accellerando i rollover e poi il flashover. Di queste avvolte anche elementi strutturali sono combustibili aumentando la possibilità di crollo, specialmente nelle costruzioni dette leggere.
Dobbiamo guardare anche le finestre e la tipologia dei vetri, ne caso di doppi vetri d’isolamento, potremmo avere molti “sintomi” nascosti, come un incendio in deficienza d’aria. I vetri normalmente si rompono a 500 gradi e quelli più resistenti con il filo di ferro all’interno si rompono a 800 gradi. Che cosa vuole dire???
Che il monossido si incendia a 600°C circa…quindi avremo rollover e poi il flashover, nel caso dei vetri singoli….se collassa a 800°C il monossido si incendia velocemete causando un flashover indotto ed è molto violento (da non confondere con il backdraft).
Smoke S
Di questo parametro dobbiamo guardare molti aspetti tutti importanti, come Colore, Densità, Velocità e soprattutto il Piano Neutro (interfaccia tra bassa e sovra pressione [aria e fumo]. Il fumo nero ad esempio ci darà indicazioni su di un incendio in condizioni sottoventilate o la combustione di materiale sintetico che rilascia molta energia. Un fumo grigiastro ci indica un fuoco in sviluppo, brunastro invece vuole dire che il calore nel compartimento sta aumentando potrebbe essere quello adiacente che sta pirolizzando, quindi avrò fumo e prodotti di pirolisi non bruciati. Il fumo denso vuole dire RICCO , normalmente nelle prime fasi dell’incendio il fumo ha pochi prodotti combusti all’interno, ma qundo va in deficenza d’ossigeno si arricchisce di prodotti da bruciare quindi un incendio che ha bisogno di aria…e cosa succederebbe se aumentassimo le ventilazioni presenti con noi all’interno? (può essere causato anche da un incendio piccolo ma in condizioni sottoventilate). La Velocità ci darà indicazioni su dove potrebbe essere l’incendio un fumo caldo corre veloce verso l’uscita un fumo freddo va molto più piano, quindi su due finestre una con fumo veloce nero ed un’altra con fumo lento e grigio possiamo dedurre che da una parte avrò l’incendio primario e dall’altra si sta preparando per l’accensione, ancora un fumo che percorre grandi distanze si raffredda e rallenta la sua corsa verso la bassa pressione (fuori). Il piano neutro è un indicatore di imminente flashover più è basso e peggio è!
Air – A
L’aria è vita per l’incendio, più vi saranno aperture e più il fuoco avrà aria sufficiente per bruciale il materiale al suo interno. Una grande finestra per esempio, supporterà l’incendio fino al flashover, due finestre una con niente o poco fumo ed un’altra con molto fumo vuole dire che da quella con poco fumo entra l’aria, potrebbe indicarci il verso di attacco. Una porta invece che serve l’incedio come entrata dell’aria ed uscita dei fumi se chiusa rallenta l’incendio, per questo deve essere sempre presidiata.
Heat – H
Il calore ci darà indicazioni su eventi ostili del fuoco come il flashover o backdraft, nel caso del flashover l’aumento di temperatura all’interno associato ad un rapido crollo del paino neutro sono FORTI indicatori di uscire immediatamente! Il calore percepito vicino ad un luogo come ad esempio una serranda di un negozio, associato a sbuffi degli interstizi ci darà forti indicazioni di backdraft! Ancora il calore percepito attraverso una (con delle procedure adeguate), una porta ci indica la possibile posizione del piano neutro nel compartimento e quindi lo sviluppo del fuoco.
Flame – F
Anche le fiamme non sono tutte uguali e ci danno delle indicazioni importanti guardandone il Colore, Volume e Luogo. Il Colore della fiamma ci detterà l’energia dissipata più sarà luminosa e più vi sarà energia, una fiamma gialla ha una temperatura diversa da una arancione parliamo di 1200° contro 900°C. In termini di spegnimento servirà una notevole quantità nella prima rispetto la seconda. La quantità delle fiamme ci detterà il combustibile che sta partecipando alla combustione più finestre saranno coinvolte maggiore sarà il combustibile da spegnere. Per quanto riguarda il luogo, una fiamma visibili all’esterno non sempre indica fuoco all’interno, perchè potrebbe essere che il fumo che esce da un compartimento super caldo, ma con deficienza di ossigeno che non permette la combustion, si accenda all’uscita ed è detta autoignizione. In questa situazione se creassimo un’altra ventilazione (apertura) le fiamme percorrono a ritroso il percorso del fumo miscelato con l’aria ed si estenderanno a tutto il fumo che sta nel compartimento, creando un Fire gas ignition, la miscela aria-fumo (campo di esplosività) detterà la potenza dell’evento tra un Flash Fire (estremi del campo EX) o una Smoke Explosion (punto stechiometrico del campo EX). Fiamme nel fumo all’interno del compartimento (rollover), ci stanno segnalando l’avvento del flashover, che normalmente segue, a questo tipo di fiamme che rollano sul soffitto. Fiamme a spot all’interno di un locale chiuso intraviste da una finestra, stanno ad indicare possibili backdraft il fumo è talmente caldo che si auto accende nelle regioni con più ossigeno è una autoignizione detta fiamme danzanti o Ghosting flame.
Come abbiamo visto saper leggere l’incendio può darci una grande quantità d’informazioni, i corsi CFBT e l’esperienza sul campo, detteranno le nostre azioni nella modalità correta.
Vorrei aggiungere infine che a questo grande modello di sicurezza sono state aggiunte anche che nel 2008 il Chief Peter Mc Bride Ottawa fire service USA, ha agiunto l’ambiente intorno all’incendio, introducendo la pericolosità del vento. Radure o fronti d’acqua non danno ostacoli al vento che può amuntare la velocità potenziando ogni evento rapido del fuoco. Inoltre in climi più freddi molti dei segnali potrebbero essere distorti, la velocità del fumo in uscita rallenta perchè si raffredda velocemente sfalsando la lettura sulle condizioni interene e ancora molto importante in climi freddi in un metro cubo d’aria vi è più ossigeno che in climi caldi intensificando le possibilità di backdraft.
Riassumendo,
- Le informazioni che si ottengono vanno riportate al Comandante d’Incidente.
- Non valutare un singolo fattore gurdarli tutti insimente o almento il più possibile.
- La valutazione del rischio va fatta più volte durante l’intervento le condizioni all’arrivo possono cambiare in seguito.
- Essere sempre allerta potremmo non mostrarsi tutti fattori da valutare per qualsiasi ragione.
- Addestramento, corsi CFBT e Video visti collettivamente, ci aiutano ad apprezzare con una maggior consapevolezza ed un buon margine, le situazioni.