Come raffreddare i GAS Super Caldi di Combustione
Molti di voi avranno intuito o avranno sentito parlare dell’importanza di raffreddare i gas di
combustione (fumo) mentre si procede verso la sorgente del fuoco, dove vengono poi creati i
pericolosi fumi. Vorrei rafforzare il concetto, dopo che avrete letto questo articolo, che
l’obbiettivo finale è il fuoco, la sorgente da dove vengono prodotti i pericolosi gas di
combustione, che viaggiano nella struttura e propagano l’incendio.
Quello che segue saranno dei consigli derivati da studi, intrapresi da numerosi paesi d’Europa e
oltre oceano. E serviranno nel darvi una panoramica sui dati raccolti dal quale voi possiate
apprendere e fare la miglior scelata dettata dalla necessità.
Verranno descritti due concetti di raffreddamento dei gas di combustione che da anni sono al
centro di discussione internazionale sul quale sia il migliore. Il priomo è l’attacco ad impulsi 3D
ed il secondo a l’attacco a getto pieno spazzando ad Arco sulle pareti e soffitto.
Il getto frazionato ad impulsi 3D è stato inventato da due ingegneri della brigata antincendio
Svedese Mets Rosander ed Christer Giselsson negli anni 80. I due ingegneri compresero che
immettendo 1 Litro di acqua nei gas di combustione si poteva prevenire il Flashover in una
stanza di 30 mq. Perfezionato poi da Paul Grimwood e divenuto l’attacco 3D ad impulsi. La
tecnica di attacco consiste nel rilasciare delle gocce d’acqua di circa 300/400 micron nei spessi
gas di combustione ad impulsi di mezzo secondo con portate di 100 L/min circa meglio se in
alta pressione con un angolo da terra di 45° ed una apertura del getto di 60° in rotazione nel
locale cercando di coprire più porzioni di fumo possibile, fino al raggiungimento del focolare,
tutto apportato con una lancia DMR. Questo creerà il raffreddamento ottimale dei gas di
combustione in condizioni di Pre Flashover con un buon bilanciamento termico nel locale, con
ottima visibilità nella parte detta di sottopressione e un confort buono per gli operatori.
La tecnica ovviamente necessità di pratica per una ottima riuscita e la porta del compartimento
deve essere più chiusa possibile. La chiusura della porta rallenta la gravità corrente e quindi la
permanenza del vapore acqueo nei fumi, che continuando la sua sottrazione di calore (zavorra
termica) evitando la pirolisi del materiale dietro l’attacco.
Questa tecnica purtroppo non fornisce molta distanza tra il lancista ed i gas super caldi esso
non reffredda il gas più profondo. Molta attenzione inoltre deve essere intrapresa con questo
tipo di attacco, da prima con l’altezza del soffitto, e secondo con la dimensione del locale. Per la
prima se il soffitto è troppo basso ci sarà una grande conversione termica. Parte del cono di 60°
di ampiezza a 45° dal suolo con getto nebulizzato colpirà il soffitto generando molto vapore
(Lloyd Layman attacco indiretto Attcking and extinguishment Interior Fire, 1952) inoltre
verra spinto indietro contro l’operatore dopo l’impulso, Nei soffitti alti invece, le gocce non
arriveranno a penetrare i gas più caldi in alto perchè al primo starto termico oltre i 100° C si
convertirà in vapore non raggiungendo magari i gas profondi a 600°C che formano poi i
Rollover. Il Secondo punto che influisce sulla efficacia è la dimensione del locale secondo Paul
Grimwood 70 mq è il limite dove ci sarà il controllo dei gas raffreddati (fonte 3D Firefighting –
Paul Grimwood).
Vi mostrerò qui di seguito il risultato di uno studio Olandese pubblicato nel 2021 (When-water-
goes-up-in-smoke L. Wolfs BBA, V. Jansen MSc, ing. J. Ebus, T. Geertsema BBA) dove si evince la
distanza raggiunta avanti e dietro l’operatore dopo aver appplicato la tecnica di raffreddamneto
3D ad impulsi con una lancia ad alta pressione.
Nella foto saranno individuate due zone, quella davanti al team di attacco che è detta HOT
Zone e quella dietro il team di Attacco chiama COOL Zone.
Come si evince dalla foto l’attacco è stato apportato non chiudendo la porta. Questo a
permesso ai gas raffreddati di viaggiare indietro nel compartimento, per divenire nuovamante
caldi dopo una distanza di 6 metri nella Cool Zone. L’attacco nella HOT Zone apportato nella
maniera corretta ha raggiunto i tre metri di distanza.
L’attacco ad Arco con getto pieno e sostenuto in maniera vigorosa dai dipartimenti degli Stati Uniti
rispetto all’attacco 3D, possiede altre caratteristiche che vi illustrerò qui di seguito. Il getto pieno da
sempre è stato usato per attaccare il corpo del fuoco, esso ci da la giusta distanza tra noi e la sorgente,
penetrando a fondo il combustibile. Ma può anche raffreddare i gas super caldi??
La risposta è si ! Se usato in un certo modo…
Il getto pieno quando sbatte contro il soffitto o le pareti si infrange in milioni di gocce di vario diametro.
Questo permette di interaggire con i gas, dove altrimenti un getto pieno vi passerebbe attraverso senza
nessun risultato. Nel molmento in cui le gocce si infrangono parte evaporano per contatto contro la
superficie riscaldata dal fumo altre invece evaporano raffreddando i gas creando la zavvorra termica che
neutralizza i rollover. Il vapore creato è notevole ma il gioco sta nel fatto che tra noi ed il vapore vi è una
certa distanza data appunto dalla lunghezza del getto. Inoltre il getto pieno muovendo aria solo dopo
essersi infranto crea una rotazione di miscelazione di fumo e vapore solo nella zona colpita come
illustrato nella foto sotto. Ma se il getto viene mosso ad arco o spazzando il soffitto crea una certa
turbolenza.
La visibilità nella zona sotto pressione è di gran lunga inferiore all’attacco 3D, i gas verranno spinti
indietro contro la sorgente, cominciando un raffreddamento più prondo nella Hot Zone. Per quanto
riguarda il raffredamento della COOL Zone anche se la porta rimane aperta e ciò sarebbe preferibile una
volta cominciato l’attacco (ricordo però che la porta chiusa da meno ossigeno all’incendio riducendone
l’intensità), dato il vapore creato anche se vi sarà una distanza maggiore.
Sempre durante gli studi Olandesi si è evinto che ruotando il getto pieno ad Arco si ha un forte
raffeddamento avanti ed indietro al team di attacco parliamo di 6m avanti ed un raffreddamento dei gas
>12m indietro.
In tutto lo studio il getto pieno mosso ad arco ha ottenuto i risultati maggiori in termini di raffreddamento
dei gas di combustione avanti e dietro il team di attacco.
Purtroppo i livelli di confort per il team di attacco si sono dimostrati migliori con l’attacco 3D ad impulsi,
rispetto al getto pieno con cui il vapore creato era notevole.
L’attacco 3D proprio per la sua difficoltà di esecuzione, che richiede pratica, ha fallito il raffreddamento
dei gas rispetto al getto pieno mosso ad arco, di gran lunga più semplice e nei momenti in cui
l’esecuzione non è stata delle migliori comunque la zona era più fredda rispetto alla stessa zona quando
veniva meno la corretta esecuzione dell’attacco 3D.
Ci sono poi delle situazioni dove il soffitto e pareti sono combustibili o addirittura trattengono il calore
come il cemento. In questi casi l’attacco 3D non ha nessuno effetto perchè interagisce soltanto con i
Gas di combustione, mentre l’attacco a getto pieno ad arco tocca anche le superfici raffreddandole. Le
pareti calde o in combustione come nel caso di soffitti in legno, scaldano nuovamente il gas appena
raffreddato dal colpo pulsing 3D, vanificandone il raffreddamento.
Dato che molte volte sappiamo poco e niente sull’altezza del soffitto o il materiale di composizione,
l’attacco a getto pieno mosso ad arco ci darà, un certo parametro di mobilità tra un ambiente ed un altro.
D’altro canto questo attacco come specificato prima crea vapore e perturba l’ambiente. Azioni di
ventilazione orizontale o verticale sarebbero il completamento di quest attacco al fuoco.
Quelli descritti sono studi fatti da vari paesi Europei ed Statunitensi e di chi ha utilizzato entrambi gli
attacchi sul campo come Andy Fredericks (morto nell’attacco alle Torri Gemelle 11/09/2001 USA), autore
di numerosi articoli e citato anche dal Grande Paul Grimwood UK.
E’ importante sapere cosa si sta facendo per apprezzarne la reale efficacia, magari cambiando poi
strategia o semplicemente tipo di attacco se necessario.
VF Riccardo Garofalo