Da qualche tempo, non da molto, tra i VVF si comincia a parlare di incendio moderno e di quanto l’incendio
sia cambiato in questi anni divenendo più veloce nella propagazione e con un più alto rilascio d’energia. I
laboratori UL – Underwrite Laboratory (USA) effettuarono degli esperimenti al riguardo e ne segue il link
(https://www.youtube.com/watch?v=IEOmSN2LRq0). Questo cambiamento ha portato ad una richiesta più alta sulle portate d’attacco e talvolta l’aggiunta di tensioattivi. Ma sappiamo effettivamente quando abbiamo cominciato a confrontarci con i moderni materiali e quindi con l’incendio moderno?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare indietro nella storia e verificare i vari casi che sono accaduti in Italia, ma c’è ne uno in particolare accaduto a Torino, di cui tutti parlano ed ha cambiato per sempre l’approccio ai pubblici spettacoli, L’incendio del Cinema Satuto il 13 febbraio 1983.
Segue la Storia…
L’incendio al cinema Statuto fu un tragico evento, avvenuto a Torino la sera del 13 febbraio 1983, che provocò la morte di 64 persone, principalmente per intossicazione da fumi; le fiamme si sarebbero propagate partendo da una tenda. Le vittime, sebbene avessero tentato la fuga, trovarono le uscite di sicurezza chiuse,
non riuscendo così a scampare dalle esalazioni prodotte dalla combustione del poliuretano delle poltrone e dal rivestimento plastico delle lampade e dai tendaggi alle pareti. Fu considerata la più grande strage verificatasi a Torino dal secondo dopoguerra.
I fatti….
Intorno alle 18:15, quando era iniziata da circa venti minuti la proiezione, si verificò un’improvvisa fiammata (i sopravvissuti riferiranno di aver udito un tonfo sordo, simile all’accensione di una stufa) causata da un cortocircuito, che incendiò una tenda adibita a separare il corridoio di accesso di destra, dalla platea.
Quest’ultima cadendo, innescò il fuoco alle poltrone delle ultime file, tagliando in questo modo
un’importante via di fuga che, comunque, alcuni riusciranno ugualmente a guadagnare. Gli altri spettatori, terrorizzati, si rovesciarono in massa sulle sei uscite di sicurezza, le quali però, erano state tutte chiuse tranne una, per iniziativa del gestore, il quale in questo modo aveva voluto contrastare i frequenti ingressi senza biglietto. Dall’esterno si udivano le urla e le richieste di aiuto, mentre alcuni spettatori della platea riuscirono a raggiungere l’atrio della biglietteria.
A questo punto ebbe luogo una serie di errori che risulteranno determinanti: venuta a mancare
l’illuminazione principale, non furono accese le luci di sicurezza tramite l’interruttore ausiliario ubicato dietro
la cassa e la proiezione non fu interrotta, sempre secondo la ricostruzione, nel tentativo di contenere il
panico. Le conseguenze furono catastrofiche, perché in galleria il pericolo non fu percepito, se non quando
fu invasa dal fumo. Chi riuscì a rendersi conto della situazione si diede alla fuga: alcuni si diressero verso
l’accesso di sinistra che dava sull’atrio, ma nessuno riuscì a raggiungerlo (in questo punto si conteranno quasi quaranta morti); un’altra parte del pubblico, invece, si rovesciò in quello di destra, che però portava ai bagni,
dalle quali non riuscirono più a uscire. Altri spettatori, inoltre, vennero trovati morti ancora seduti in poltrona.
Comune a tutte le vittime, il viso era annerito dal fumo tossico scatenato dall’incendio, che aveva trasformato
la galleria in una sorta di camera a gas, soffocando i presenti in meno di un minuto.
Segue link di un cortometraggio della storia https://www.youtube.com/watch?v=GFk9prJnCi4.
Nel narrare la triste storia con il tragico epilogo per la città di Torino e per l’Italia, avete ben capito che i
moderni materiali e quindi l’incendio moderno faceva la sua entrata in scena, nel nostro paese. Purtroppo
il cambiamento fu poco percepito indirizzando i nostri sforzi verso la regolamentazione per il pubblico
spettacolo che comunque ha apportato i sui benefici sulla sicurezza di tutti.
Guardando con la “lente d’ingrandimento storica” possimo constatare che le problematiche annesse
all’incendio moderno, erano cominciate anni prima nel nord Europa e mano mano sceso verso di noi.
Lo stessa rapida propagazione del fuoco accaduta al Cinema Statuto si era già verificata, 2 anni prima, a
Dublino per l’esattezza il 14 Febbraio 1981 nella discoteca Stardust.
Figura 2 cinema Stardust 1981
Segue la Storia…..
L’incendio si è sviluppato all’interno di una discoteca nelle prime ore del mattino. Circa 800 persone avevano partecipato all’evento, di cui 48 morirono e 214 rimasero ferite.
L’incendio è apparentemente iniziato da una panca rivestita in tessuto di poliestere e PVC che si trovava in una zona privè nella parte ovest della discoteca, una zona molto ampia che poteva contenere almeno 280 persone. Un testimone che ha potutto osservare l’inizio dell’incendio racconta di un aumento della temperatura ma nessuna percezione di fumo, che si percepì soltanto dopo che il fuoco si diffuse a tavoli e alle sedie.
All’1:45, dalla zona privè ci fù una violenta esplosione di calore e denso fumo nero che disciolse i materiali dall soffitto che finiro rovinosamente sulle persone e sugli altri materiali altamente infiammabili, compresi i sedili e le piastrelle che ricoprivano la mura. Un’altra conseguenza fu il blackout che creò panico con la conseguente fuga di massa verso le uscite di sicurezza che per la maggior parte erano chiuse o bloccate per evitare le entrate furtive. Le finestre erano sigillate con griglie metalliche e piastre d’acciaio, che non potevano essere rimosse facilmente, alcune persone hanno tentato con asce e persino funi da traino per aiutare la fuga dei partecipanti. I vigili del fuoco hanno tentato di piegare e scardinare le sbarre ma senza successo. Altri invece, hanno scambiato i bagni per l’ingresso principale e proprio in quella zona sono stati rinvenuti tra i 25 e i 30 corpi. Un sopravvissuto ha raccontato in seguito, che nel panico ha visto le persone
correre in direzioni diverse e che dopo essere riuscito ad uscire è tornato nell’edificio ad aiutare gli altri, prima di inciampare ed essere calpestato.
A seguito dell’evento, furono fatti estensivi studi dagli inquirenti, ricreando le stesse condizioni nel link che segue https://www.youtube.com/watch?v=GeLKVFC27-0. La velocità con cui si propaga l’incendio è notevole, tanto è che l’operatore che effettua le riprese è costretto ad allontanarsi velocemente.
In tutta Europa durante gli anni ‘80 sono accaduti eventi che hanno alzato il camapanello di allarme, portando al cambiamento sulle tipologie di attacco e ventilazione che sono poi discusse in quello che oggi è chimato corso CFBT – Compartment Fire Behavior Training (foto , da nord a sud d’Europa, con i primi corsi in Svezia sempre a seguito di eventi drammatici. L’approccio all’incendio moderno è cambiato seguendo una direttrice dal nord Europa verso il Sud.
Figura 3 Simulatori CFBT a Montelibretti
Effettuando questa analisi potremmo in un certo senso prevenire gli eventi e farci un’idea di cosa possa accadere “presto” anche da noi….Se gurdassimo la Grinfell Tower e la Torre dei Moro potremmo vedere la stessa correlazione accaduta tra lo Stardust ed il Cinema Statuto. Oggi in Inghilterra stanno cambiando le norme antincendio sugli edifici per aumentarne la sicurezza, in questo cambiamento viene altresì aumentata
la sicurezza dei pompieri, installando collone di carico da 150mm con due uscite per piano da 70mm, in modo da creare due tubazioni d’attacco o comunque una di attacco e l’altra con funzioni di copertura ad alti flussi.
I nuovi incendi richiedono nuove tattiche e dobbiamo giocare d’anticipo e prevedere la prossima mossa senza farci cogliere impreparati.
Figura 4 Doppio idrante al piano da 70 mm KFRS
Dopo molti studi ritengo che la lenta evoluzione nell’uso dei nuovi materiali ed il debole sviluppo economico del nostro paese, ci porta oggi, ad avere edifici molto vecchi al massimo ristrutturati, dove le regole del gioco sono rimaste invariate (tranne che per gli arredi interni alle abitazioni). Da questo se ne conclude che lentamente ci troviamo faccia a faccia con le “nuove problematiche” rispetto ad altri, è sufficiente gurdare che che il primo incendio di facciata è avvenuto in Inghilterra nel 11 Giugno del 1999 ed in Italia, il 29 Agosto 2021. La nostra prevenzione quindi regge bene perchè sostanzialmente si costruisce poco ma dobbiamo afferrare quei segnali che arrivano e coglierne il cambiamento come nell’incendio alla Torre dei Moro.
Figura 5 Incendio della Garnock Court UK 1999