APPLICARE LA GIUSTA QUANTITA’ D’ACQUA
Applicare la giusta quantità d’acqua su di un incendio apporta i suoi grandi benefici, che vi illustrerò qui di seguito e scriverò altresì i grandi svantaggi di non farlo e sopratutto eliminare dalle vostre menti qualche mito!!
Prima di tutto vorrei apportare la mia esperienza personale al riguardo.
Ero a Torino nel 2006 presso la sede centrale ed ero un vigile giovane con tanta voglia di imparare e soprattutto d’azione da prima linea. Dopo una notte di lavoro di routine con incendi di auto e cassonetti, alle ore 6 anti meridiane la campana ha suonato per incendio appartamento. L’incendio era all’ultimo piano nelle mansarede di un palazzo su Corso Regina Margheria, non ricordo i piani ma era molto alto da li sopra potevo vedere la Mole Antoneliana.
Le fiamme uscivano da una finestrella delle mansarda in uno stato di pienamente sviluppato con grande rilascio di energia.
Il neo capo squadra (una bravissima persona) con la propria esperienza mi ha inviato sull’autoscala con il naspo laterale il più lungo dei due, che purtroppo si trattava di un naspetto che oggi usiamo nei moduli boschivi. La sua scelta era dettata da largo uso del naspo e dall’altezza dell’edificio. Putroppo con tutto il mio impegno non riuscivo a domare le fiamme e l’incedio si è propagato nelle mansarde.
Un’altra squadra con un Capo squadra che a quel tempo aveva effettuato un corso CFBT all’estero (roba estranea a tutti noi nel 2006) fece una condotta all’interno ed estinze l’incendio in condizioni di massimo rilascio d’energia, in pochi secondi.
Purtroppo vi è un limite di portata alla lancia sotto il quale noi non possiamo spegnere un incendio, essa è definita come la portata critica di flusso.
Secondo molti testi tra cui un libro in mio possesso del 1942 in italiano ed il libro Eurofirefighter del 2008 la portata critica è stimata intorno ai 5 L/minuto per metro quadrato in incendi tra i 100 e 600 m2.
Questo vuole dire che per spegnere un incendio di 90 m2, la portata alla lancia dovrà essere di 450 L/min. Ovviamente si tratta di acqua applicata al 100% sul combustibile e non tiene conto del tipo di attacco interno o dall’esterno, ostacoli o distanza dall’incendio.
Tutti questi fattori mensionati sopra riducono la percentuale di efficienza della portata designata alla lancia per l’estinzione.
Quindi non solo dobbiamo avere i litri minuto corretti alla lancia, ma aumentare l’efficienza d’estinzione con un attacco interno, per esempio.
Si stima che l’attacco interno sia efficace tra il 30 e 50%, mentre dall’esterno solo al 5%.
Questo vuole dire che su 100L/min applicati dall’esterno solo il 5% sarà efficace sull’incendio il resto è danno all’abitazione.
Quando approcciamo un incendio dobbiamo avere la portata corretta alla lancia per essere efficaci, riducendo in primis la nostra permanenza davanti al fuoco ed assorbendo la minor quantità di calore nel completo antifiamma e di conseguenza sfinimento dell’operatore (ricordarsi che esite lo stress termico che conclude nel colpo di calore) perchè vi sarà un rapido abbattimento della temperatura. Si riduce il danno all’abitazione perchè la combustione terminerà immediatamente e di conseguenza la produzione di calore e fumo che causa moltissimi danni anche alla parte non bruciata della struttura e non meno importante viene aumenta la stabilità della stessa che sarà meno soggetta ad una esposizione prolungata all’incendio mentre l’attacco è all’interno e gli elementi strutturali non saranno soggetti all’incendio i maniera prolungata mentre l’attacco tenta di spegnere un incendio che non controllerà mai, con portate basse come quelle del naspo posteriore dell’APS che ricordo si aggira intorno ai 250 L/min rispetto ad un 45mm e lancia DMR da 500L/min.
Se applichiamo la portata più alta che un binomio possa trasportare come il 45 mm e la lancia DMR da 500 l/min in un appartamento di media grandezza come 75m2, essa sarà efficace con pochissimi litri al minuto erogati perchè l’apertura della lancia sarà di pochi SECONDI e L’APS non avrà neanche bisogno di un approvvigionamento idrico ininterrotto perchè l’acqua erogata che fermerà l’incendio all’istante!
Al contrario con Litri minuto inferiori ad esempio un naspo da 200 L/min non si avrà il controllo immediato dell’incendio l’acqua continuerà ad essere erogata con un lento effetto che farà più danni e ci vuota l’APS nell’appartamento.
In molti paesi vi è il requisito minimo di L/min per attacco interno sotto di questo si può essere legalmente in difetto se avvine qualche Progresso rapido del fuoco che porta a lesioni o morte di pompieri all’interno. Ed impiegare i pompieri da fuori sempre, in incendi di pluri abitazioni per aumentarne la loro sicurezza anche se le condizioni dell’incendio, inizialmente, consigliavano un attacco interno, molto più efficace, può condurre a una propagazione incontrollata del fuoco che mette in pericolo la sicurezza intera degli occupanti nello stabile, nonche ad un danno maggiore dello stesso e si è sempre Legalmente perseguibili.
Con questo articolo vorrei mettervi nelle condizioni migliori di lavoro che voi siate Vigili o Capi Squadra, personalmente ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire non avere sufficiente flusso alla lancia davanti alle fiamme che inghiottivano la mia acqua senza cenno di arretramento e purtroppo non solo quella volta, nonostate la mia esperienza, per vari fattori che si incontrano nel nostro difficile lavoro quale è il Vigile del fuoco.
Info prese da:
Eurofirefighter 2008
Eurofirefighter
Corso per Vigili del fuoco 1942
Applicare la giusta quantità di acqua
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