Mai dimenticare le vittime, mai dimenticare lo straordinario lavoro dei vigili del fuoco.
Alle ore 11:36 del 14 agosto 2018 la sezione del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga 250 metri, è improvvisamente collassata insieme al pilone di sostegno numero 9, provocando 43 vittime tra le persone a bordo dei mezzi che transitavano sul ponte e tra gli operai al lavoro nella sottostante isola ecologica dell’AMIU, l’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti.
Il crollo del ponte ha determinato la chiusura al traffico del raccordo fra A7 e A10 e di numerose strade sottostanti, oltre che della linea ferroviaria di raccordo con il porto, nonché la necessità di evacuare per motivi precauzionali 566 persone residenti nelle case presenti sotto il pilone n. 10.
Il Consiglio dei ministri, il 15 agosto, ha dichiarato lo stato di emergenza nel territorio del comune di Genova per la durata di dodici mesi e ha successivamente nominato il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, commissario straordinario per l’emergenza.
Il 18 agosto è stato decretato un giorno di lutto nazionale e, nella stessa data, sono stati celebrati i funerali di Stato per solo 19 delle 43 vittime all’interno del padiglione Blu della Fiera di Genova trasformato in camera ardente celebrati dal cardinale di Genova Angelo Bagnasco e dall’imam di Genova Salah Hussein per le due vittime albanesi alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, del Presidente della Camera Roberto Fico, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri, del sindaco di Genova Marco Bucci, assieme alle alte cariche politiche, civili e militari; alle esequie erano presenti 8000 persone dentro e fuori la struttura.
Un’immagine del ponte dopo il crollo. A destra la pila 8, a sinistra le macerie della pila 9
A fine agosto sono stati consegnati i primi alloggi ad alcune centinaia di persone residenti nella “zona rossa”, obbligate cautelativamente ad abbandonare le proprie abitazioni nei giorni successivi al crollo. Il comune di Genova e la regione Liguria hanno dichiarato di attendere il via libera dal Consiglio dei Ministri per firmare col dipartimento della Protezione Civile l’ordinanza nazionale che, per i nuclei famigliari che hanno deciso di provvedere privatamente alla ricerca di una nuova abitazione, stanzia un contributo mensile a titolo di rimborso del canone di locazione. A inizio settembre, vi sono state proteste davanti alla sede del consiglio regionale.
La dimensione e la gravità dei fatti hanno spinto il Governo a prendere in considerazione un processo di revisione globale del sistema delle concessioni da parte dello Stato, ipotizzando anche la revoca, la risoluzione, la decadenza o il recesso della concessione ad Autostrade per l’Italia. Sono inoltre stati pubblicati, il 27 agosto 2018, gli allegati economici e finanziari, fino a quel momento segreti, relativi a tutte le concessioni autostradali, mentre in precedenza erano stati pubblicati solo i testi privi dei dati monetari: secondo i termini di tale Convenzione, la revoca della concessione comporterebbe l’esborso di una penale di circa 20 miliardi. Tuttavia, più recenti interpretazioni ministeriali evidenziano che il crollo del ponte è configurabile come “grave inadempimento” della Convenzione di affidamento, in quanto il bene affidato (il ponte) avrebbe dovuto essere restituito integro: pertanto l’affidamento sarebbe revocabile senza forti risarcimenti.
Il crollo inoltre ha sollevato dubbi sulla sicurezza di diversi altri ponti e viadotti in Italia, come il viadotto della Magliana a Roma e il ponte San Michele sull’Adda tra le province di Lecco e Bergamo, con conseguenti chiusure per verifiche e interventi di manutenzione.
Il 25 settembre 2018 la commissione ispettiva del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha ultimato il suo lavoro e presentato la propria relazione sullo stato del ponte e sul crollo. Oltre ad alcune ipotesi provvisorie relative alla dinamica del cedimento, in essa si evidenziano, secondo i commissari, le serie problematiche strutturali presenti e note già da alcuni anni, e a fronte di esse gli scarsi investimenti in manutenzione strutturale straordinaria effettuati dopo la privatizzazione.La relazione è stata acquisita dalla magistratura.
Il 28 settembre 2018 è stato pubblicato il decreto-legge n. 109 (cosiddetto “Decreto Genova”) che conferisce amplissimi poteri (ritenuti anche eccessivi da parte dell’ANAC in quanto viene derogata anche la normativa antimafia) al Commissario per la ricostruzione.
Parte del viadotto visto dal ponte di Cornigliano. La parte crollata (pila 9) è evidenziata in rosso
Il 1º luglio 2019 la Procura della Repubblica di Genova ha autorizzato la diffusione di un filmato registrato dalle telecamere private dell’azienda Ferrometal,[56] sita nelle vicinanze del viadotto, dal quale si potrebbe ritenere che il crollo sia stato innescato dal cedimento dello strallo sud della pila 9 in una zona però non visibile nel filmato stesso. Tale filmato era stato sequestrato dai militari della Guardia di Finanza subito dopo la tragedia e non era stato pubblicato fino a quel momento per non influenzare le testimonianze raccolte. Da esso sono stati rimossi alcuni fotogrammi, da parte delle autorità, per evitare il riconoscimento di alcune vittime.
Tre fiaccolate, una per ognuno dei quartieri più colpiti dalla tragedia di Ponte Morandi. A tre anni di distanza i genovesi ricordano le vittime del crollo partendo con tre marce silenziose da Sampierdarena, Rivarolo e Cornigliano, tre dei quartieri più colpiti dal disastro di tre anni fa, per darsi appuntamento sul ponte delle Rattelle, passerella vicina al ponte San Giorgio che da questa sera è intitolata ufficialmente “14 agosto 2018” in ricordo delle 43 vittime.
In piazza Masnata a Sampierdarena un centinaio di persone hanno preso parte alla fiaccolata. Le altre due sono partite dal castello Foltzer di Rivarolo e dal ponte Pieragostini di Cornigliano per riunirsi tutte sulla ormai ex passerella delle Rattelle per la cerimonia di intitolazione alle 43 vittime del crollo del ponte Morandi.
Oggi, invece, le iniziative partiranno alle 8.30, con la messa celebrata dall’arcivescovo Marco Tasca nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa. Alle 9.45 saranno invece inaugurati i lavori del Memoriale per le 43 vittime del ponte Morandi che, dalle 10.15, saranno commemorate nella Radura della Memoria. A Genova saranno presenti i ministri della Giustizia Marta Cartabia e delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che deporranno una corona. Seguiranno poi gli interventi dell’imam Salah Husein, di monsignor Tasca, del sindaco di Genova Marco Bucci, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dei ministri Giovannini e Cartabia e di un rappresentante del comitato dei parenti delle vittime del crollo del 14 agosto 2018. Alle 11.36 tutto si fermerà per un minuto di silenzio, fra i rintocchi delle campane delle chiese e le sirene delle navi presenti in porto.
Nella giornata di domenica, infine, alle 11 la parrocchia di Santa Maria e di San Michele Arcangelo, a Coronata, ha ritenuto di commemorare la tragedia del crollo del viadotto sul Polcevera con una messa in suffragio delle vittime.